sabato 28 febbraio 2009

RAPINA AL BARRUMBA


Si sono nascosti nello scantinato del bar Barrumba, dove si trovano i bagni e i magazzini, hanno aspettato che il rumore della serranda in movimento annunciasse la chiusura del servizio e quindi l’assenza di clienti, sono usciti dal nascondiglio e armati di coltello hanno prima affrontato il barista, Michele Beccari, minacciandolo con le armi, poi a calci e a pugni l’hanno scaraventato giù per le scale che portano allo scantinato e qui lo hanno chiuso nel bagno.

Quindi sono risaliti sul piano del bar e con tutta calma hanno rovistato l’intero piano alla ricerca di contanti. Protagonisti della violenta rapina, due nordafricani, si presume di nazionalità tunisina. Certamente extracomunitari, ha precisato il rapinato. La rapina ha avuto inizio intorno alla mezzanotte e è terminata circa alle due.

I due malviventi hanno aperto, senza forzarla la cassa, hanno poi setacciato ogni parte delle scansie alla ricerca di contanti, “Hanno persino aperto le buste dello zucchero”, precisa la titolare del bar , Ester Ventura (nella foto). “Ma non hanno trovato altro che il contante che vi era nella cassa. Erano evidentemente del mestiere perché non hanno neppure tentato di aprire i contenitori di monete dei giochi. Sapevano che l’operazione in loco è difficilissima se non impossibile. Abbiamo valutato il danno intorno ai 4.000 euro. Ma al di là del danno dobbiamo dire di essere stati fortunati poiché nel ruzzolare lungo le scale fortunatamente Michele non ha battuto il capo sugli spigoli degli scalini. La violenza con cui è stato trattato poteva creargli danni più seri. E’ comunque stato ricoverano con il naso rotto, grosse ecchimosi al volto e ferite in tutto il corpo”.

Finito il lavoro di scrupolosa ricerca, i due rapinatori sono usciti, hanno abbassato la saracinesca fino a terra, hanno chiuso con le chiavi (avevano visto dove erano finite quando hanno assalito il barista) e le hanno gettate a terra. Quindi si sono allontanati. Michele, resosi conto che i due avevano lasciato libero il campo, ha sfondato la porta della sua prigione a calci, è salito e ha chiamato il 112.

L’intervento dei Carabinieri è stato solerte ma i due avevano ormai fatto perdere le loro tracce agevolati anche dal buio della notte. Hanno però trovato le chiavi, liberato Michele e provveduto al suo ricovero all’ospedale Maggiore. Qui è stato curato per il naso rotto e i medici hanno verificato che i danni gravi si limitavano al volto.

La rapina ha destato molto scalpore, anche perché di furti a Sasso Marconi ne erano avvenuti altri, ma mai con azioni così violente. Ne ha persino parlato il parroco dall’altare mettendo in risalto il deterioramento sociale in atto.

Corsi di Inglese e di Animatori Turistici Ambientali

Sono aperte a Sasso Marconi le iscrizioni a due corsi.

Il primo è di conversazione in lingua inglese, di livello intermediate-advanced, con insegnante madrelingua.

Le lezioni sono basate su letture e traduzioni di testi di attualità, seguite da discussioni, commenti, roleplay, approfondimenti di grammatica integrata. Per informazioni tel. 051-435391; 328-4315680 (Elisabeth) .

Il secondo, in collaborazione con la Pubblica Assistenza Sasso Marconi, con il Gruppo di studio Progetto Dieci Righe e il Club Alpino Italiano Bologna, è un corso di formazione all’escursionismo di gruppo che dà la qualifica di ‘Animatori turistico ambientali’.

La formazione sarà su tematiche e luoghi specifici di Sasso Marconi: Oasi San Gherardo, Colle Ameno e Palazzo Rossi. Per informazioni , Valerio, telefono 339 /4257497.

Convenzione CRV per finanziamenti alle imprese


E’ stata sottoscritta dalla Banca CRV Cassa di Risparmio di Vignola, rappresentata dal direttore generale Fabrizio Togni e dal comune di Sasso Marconi, rappresentato dal sindaco Marilena Fabbri, una convenzione che prevede prestiti fino a 250.000 euro a un tasso particolarmente conveniente, a favore delle imprese sassesi: artigiani, piccole medie imprese, commercianti.

I finanziamenti a disposizione hanno un plafond di 5 milioni di euro e il prestito, ha spiegato il direttore, è nominale non ipotecario.

Agli operatori economici e agli imprenditori è fatto carico di presentare un progetto giudicato degno di finanziamento.

Il sindaco ha aggiunto che le sollecitazioni da parte dell’ente pubblico sono dovute alla consapevolezza che il sostegno creditizio é fondamentale per consentire al tessuto imprenditoriale di proseguire nella propria attività anche se il quadro generale si è fatto negli ultimi mesi più delicato.

I finanziamenti, della durata massima di 60 mesi, sono destinati a favorire gli investimenti per impianti ed ampliamento dell’attività, per acquisto di terreni ed infine per acquisto, riqualificazione e rinnovo di impianti e macchinari o in generale delle attrezzature industriali e commerciali.

Le aziende commerciali potranno richiedere finanziamenti per rifacimento vetrine e arredi interni, acquisto impianti, macchinari, attrezzature, per opere murarie e ristrutturazione locali, sistemi informativi per le esigenze produttive e gestionali, investimenti per la sicurezza. Le richieste di finanziamento dovranno essere presentate alla filiale CRV di Sasso Marconi.

Chiusura via San Leo a Sasso Marconi

Via san Leo resterà chiusa al transito veicolare e pedonale, inclusi i mezzi di soccorso e di vigilanza, da domani (2 marzo) per una durata stimata di 90 giorni .

La chiusura è dovuta a un intervento di ripristino di un tratto sorretto da un muro pericolante in località ‘Casella’.

L’intervento prevede, oltre alla messa in sicurezza del muro, lo spostamento e il rifacimento delle condotte del gas e dell’ acqua e il rifacimento della fognatura e dell’illuminazione pubblica.

Tutte le località coinvolte saranno comunque sempre raggiungibili attraverso viabilita’ alternative rappresentate dalle vie Rupe e Rio Maggiore. Le deviazioni stradali sano state segnalate con apposita cartellonistica. Per informazioni, Ufficio Viabilità comunale. tel. 051/843543.

Cartiera Reno de Medici


Con la scritta su un lenzuolo ‘Il lavoro dei nostri papà è il nostro futuro’ i bambini di Marzabotto hanno aperto ieri il corteo dei lavoratori della cartiera Reno De Medici, in protesta per il mancato riavvio della produzione nello stabilimento di Marzabotto.

I 115 dipendenti sono in cassa integrazione fino al prossimo aprile e contano su una ripresa dell’attività anche alla luce dei buoni indicatori sul mercato che arrivano dalla direzione del gruppo industriale. La cartiera è l’ultima ancora esistente delle tre che erano nella valle del Reno e perché non cessi l’attività si è mobilitata l’intera comunità marzabottese.

Il corteo, partito dalle porte dello stabilimento, ha raggiunto la piazza del capoluogo, ha imboccato la Porrettana tenendola occupata a lungo e mettendo in forte difficoltà l’attraversamento del paese, nonostante il convogliamento del traffico su strade alternative da parte della Polizia Municipale. Al termine del corteo i dimostranti hanno tenuto a lungo occupata una delle corsie della statale costringendo i veicoli a procedere a senso unico alternato.

Si è registrato anche un incidente cui è seguito un grosso diverbio. Un automobilista nel tentativo di passare nonostante la manifestazione è finito con la ruota della sua automobile sul piede di un dimostrante. Fortunatamente non ci sono state conseguenze fisiche e tutto si è concluso con un forte scontro verbale.

Erano presenti al corteo, una delegazione del comitato Noturbogas con un proprio striscione, amministratori di Marzabotto e rappresentanze degli altri comuni coinvolti: Grizzana Morandi, Sasso Marconi e Vergato. Gli operai, che hanno trovato nei trasferimenti di materiali e di macchinari dallo stabilimento di Marzabotto e nella ricollocazione in altri poli produttivi dello stesso gruppo industriale di tecnici e dirigenti, fra cui il direttore dello stabilimento di Marzabotto, un indicatore della volontà di voler cessare l’attività, stanno attuando un presidio all’ingresso della cartiera.

L’assessore alle attività produttive di Marzabotto, Primo Gandolfi, ha detto: “Al recente incontro, la direzione della Reno e Medici, a proposito del futuro dello stabilimento di Marzabotto, ha precisato di non aver ancora deciso casa fare. Questa risposta ha molto allarmato”.

Alessio Festi della Cgil ha aggiunto. “La ripresa dell’attività è possibile poiché gli altri siti produttivi del gruppo lavorano a pieno regime. L’azienda stessa ha informato di una apprezzabile ripresa degli ordini”.

E’ previsto un incontro fra le parti il prossimo 5 marzo a Milano e un secondo il 6 in Provincia a Bologna. In entrambe le circostanze gli operai saranno presenti in massa per dare forza alla loro protesta.

Dimissioni di Claudio Pettinotti dalla Giunta comunale

L'autore ci ha chiesto la pubblicazione:

Grizzana, 27/02/2009

Ho provato con convinzione e con non pochi sacrifici a mettermi in gioco non certo per un
interesse personale che come è noto non vi è, ne tanto meno alla ricerca di una visibilità che
chiunque mi conosca sa bene non mi ha mai stuzzicato.

Avevo creduto invece e ho voluto continuare a credere testardamente anche facendo qualche
torto ad una evidenza che diveniva sempre più innegabile, di poter portare valori che considero
importanti e a cui io stesso ispiro i miei comportamenti, in una squadra di governo, auspicando
che via via si aprissero maggiori condizioni di sinergia, di scambio e collegialità, o anche
semplicemente di un rispetto sincero e reciproco.

Oggi dopo aver constatato
1. che i l consiglio viene utilizzato per ratificare quello che una stretta oligarchia decide e
che da più di un anno non viene neanche più convocato il consiglio di maggioranza
2. che alla richiesta datata 14/01/09, di una convocazione straordinaria di consiglio
comunale congiunto con i comuni di Marzabotto, Monzuno con la presenza dei presidenti
della Scuola di pace e del Parco di Monte Sole per deliberare un documento sui gravi fatti
di Gaza, e relativo sollecito del 20/01/09 di avere una risposta scritta, ad oggi non non vi
è stata risposta
3. che le giunte relative al bilancio sono state tutte, eccetto una effettuate in orari in cui
non potevo partecipare e ogni mia preghiera di spostarle non è stata presa in
considerazione, nemmeno per la giunta in cui si potevano operare le ultime variazioni
4. che la mia mia autosospensione dal c.d.a. della scuola di pace non è stata nemmeno
presa in considerazione

devo prendere atto che questa idea di una squadra di governo, non solo non la si vuole e non si
fa niente per praticarla, ma credo di poter dire che è deliberatamente osteggiata.

Mi è molto penoso questa sera quindi, per queste motivazioni, astenermi dal votare il bilancio e consegnare le dimissioni dall'assessorato e rimettere le deleghe conferitemi nelle mani del sindaco, assicurando che finirò il mio mandato partecipando ai consigli futuri. Ho scelto questa sede perchè considero il consiglio, organo fondamentale e fin troppo svuotato e umiliato delle
funzioni di rappresentanza della Comunità.

Mi sia permesso di concludere citando una persona per me importante, che mi è stata maestro e
amico, Giuseppe Dossetti. Nella prefazione al libro “Il fondamento e il progetto di ogni
speranza”che raccoglie testi di Giorgio La Pira, scriveva:”La “vecchia politica” è quella sinora in
auge, che rivendica di per sé sola il nome di politica: quella che opera secondo altre norme, le
furbe! Prive di vera capacità creativa: come l'ingiustizia, che vince un istante e poi perisce!”.
La nuova politica, invece, esige una generale e profonda revisione e trasformazione dei concetti,
dei fini, e dei metodi della teoria politica. Esige in particolare l'abbandono della metodologia
teorica e pratica del macchiavellismo (ordinato alla divisione e alla guerra) e l'assunzione della
sola metodologia teorica e pratica capace di edificare, nell'unità e nella pace, una società
nuova, proporzionata a questa epoca” non mi sembra di tradire questo pensiero dicendo che lo
squallido esempio di svuotamento della democrazia che stiamo dando a livello nazionale,
regionale e locale tradisce lo spirito dei costituenti.
In fede
Claudio Pettinotti

venerdì 27 febbraio 2009

CONCERTO

La banda musicale Bignardi di Monzuno offre agli amanti della buona musica un singolare modo di invitare la primavera a ‘fare presto’.

Sabato 28 febbraio infatti, alle 21, nella Sala Mostre della biblioteca , si terrà il ‘ Concerto Flauto – Pianoforte’ organizzato nell'ambito dei "Concerti di Primavera’. Il complesso musicale, eseguirà brani di Bach, Debussy, Donizetti, Rossini e Bellini.

Al flauto ci sarà il cesenate Yuri Ciccarese . Nel `97 e nel '98 Ciccarese ha inciso due CD con musiche di Schubert, Donizetti e Mozart e nel prossimo autunno usciranno altri due suoi
nuovi CD.

Al pianoforte il forlivese Filippo Pantieri, diplomato con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio "B. Maderna" di Cesena. Presso il medesimo Istituto ha studiato Composizione e Organo.

Cani sequestrati a Pian del Voglio


Sono presso l’allevamento Vignola dei Conti di Alberto Veronesi, i cani sequestrati giovedì scorso sulla A1 dalla Polizia Stradale, perché in parte ‘clandestini’ e trasportati in modo inadeguato. Sono in una bella struttura spaziosa, divisi per razza e scodinzolano festosi all’arrivo di chiunque, quasi si fossero resi conto di essere un ‘un albergo a quattro stelle’, un privilegio che va sottolineato.

Il titolare dell’allevamento, scelto per la qualità del ricovero, ci riceve dopo la visita dei veterinari dell’Ausl che hanno raccolto le feci dei 41 nuovi ospiti per un esame di laboratorio e dopo essersi accertato che la notte di buon sonno ha ridato serenità ai cuccioli reduci da un trasferimento da deportati dalla Romania all’Italia. “Pare siano tutti in uno stato fisico non preoccupante”, si limita a dire con compiacimento.

Per Veronesi l’attenzione per gli animali è un imperativo e lo ha dimostrato con il proprio trascorso. E’ stato il primo in Italia a sostenere l’esame per il titolo di ‘imprenditore agricolo cinotecnico’ e nel 2002 ha fondato l’Associazione allevatori cinotecnici italiani (AACI) con la finalità di promuovere la ‘strutturazione delle opere per l’allevamento’ in modo tale da soddisfare al meglio le esigenze di ogni specie e razza. Il sito dell’associazione ‘il cinofilo.it’ ha 10.000 visite al mese.

“Il buon allevatore deve innanzitutto preoccuparsi del benessere del proprio allevato”, precisa ancora. “Benessere che si ottiene in un modo opportuno per ogni razza. Per una può essere ottimale il ricovero in spazi ristretti, per altre è indispensabile poter scorazzare in spazi larghi. Purtroppo quello degli allevamenti è un settore mal regolato. Regole che vanno invece ricercate con un indirizzo tecnico non ideologico e poi applicate con severità”.

Come spiega l’importazione illegale di animali?

“E’ il frutto del tentativo di poter vendere animali a un prezzo più basso di quello dell’allevatore diligente. In pochi sanno che in Italia ci sono 45 milioni di animali d’affezione e che c’è quindi un potenziale grande mercato che va affrontato in modo imprenditoriale e non amatoriale”.

Alberto alleva cani di razza ‘Corso’: il molosso italiano e il bolognese, che è un batuffolo di lana bianca, un concentrato di scodinzolio e festosità.

L’amico dell’imprenditore, Francesco Indello, aggiunge: “Serve il censimento degli allevatori e la segnalazione, da parte dei sindaci, dei luoghi dove esiste una concentrazioni di cani per le necessarie verifiche e controlli.”

giovedì 26 febbraio 2009

Mercato del modernariato



Dopo la sosta invernale, riprende il via, domenica prossima (1 marzo) il mercato del collezionismo della prima domenica del mese di Sasso Marconi chiamato ‘Collezionando a Sasso’.

Nella centralissima piazza del capoluogo e nelle vie adiacenti, dalle 9.30 alle 18.30, 150 espositori proporranno ai visitatori oggetti di antiquariato, modernariato, pezzi di ricambio per auto e moto d’epoca, oggetti da collezione, artigianato artistico, abbigliamento vintage.

Alle bancarelle dell’oggettistica si aggiungeranno quelle con i prodotti tipici dell’enogastronomia collinare come vini, mieli, salumi, formaggi e altre specialità dolci e salate.

Sono previste anche l'apertura straordinaria dei negozi adiacenti la piazza, numerose degustazioni di specialità locali fra cui le crescentine di ‘Antico Mondo Contadino, i borlenghi e le crêpes con l’accompagnamento di numerosi intrattenimenti. ‘Collezionando a Sasso’ è stato organizzato da ‘Città di Sasso Marconi’, Pro Loco, Ascom e “infoSASSO”.

Per informazioni, tel. 051 6758409 oppure www.comune.sassomarconi.bologna.it

Cinema a Sasso Marconi

Per il ‘cinema di prima visione’ al comunale di Sasso Marconi verrà proiettato, questo fine settimana, Il curioso caso di Benjamin Button, diretto da David Fincher e interpretato da Brad Pitt e Cate Blanchett.

Venerdì e sabato proiezione unica alle 21. Domenica, tre spettacoli, alle 15 alle 18 e alle 21.

Cani sequestrati a Pian del Voglio

Sono a Tolè, fra le colline accoglienti di Vergato, i quarantatre cuccioli sequestrati giovedì mattina a Pian del Voglio dalla Polizia Stradale su un camion proveniente dalla Romania e diretto in Toscana.

Ad ospitare i 43 animaletti maltrattati è un privato ritenuto dal servizio Veterinario dell’Azienda USL di Bologna in grado di ospitare la grande cucciolata in modo adeguato e soprattutto, in grado di riportare i cagnetti a lui affidati a uno stato di normalità e a superare il trauma di un lungo viaggio sostenuto in condizioni molto difficili.

I cuccioli, importati illegalmente e mal tenuti, sono stati intercettati da una pattuglia della Polizia Stradale durante un controllo su un furgone predisposto al trasporto di animali. Controllo che ha portato a scoprire sull'A1 Bologna-Firenze a Pian del Voglio, un traffico illecito di cuccioli di cani di razza dalla Romania all'Italia. Gli agenti, valutate le condizioni di forte disagio in cui erano stati tenuti gli animali all’interno del camion, hanno fatto intervenire gli esperti del servizio Veterinario dell’Azienda USL.

I veterinari hanno così riscontrato che i cuccioli erano tenuti in condizioni sanitarie palesemente non idonee. Hanno constatato che le condizioni igienico-sanitarie dei cuccioli erano gravemente carenti. In particolare, era evidente lo stato di disidratazione e di stress. I cuccioli, che presentano un’età massima di 50 giorni, erano al di sotto della età prevista dalle norme vigenti nel nostro Paese per l’importazione a fini commerciali, importazione consentita non prima dei 75 giorni.

In sostanza, trenta cani avevano il 'passaporto' regolare, ma non erano 'maggiorenni'. Per una decina di loro invece , addirittura mancava la documentazione, per cui l’importazione era illegale.

I cagnetti, di diverse razze (Pinscher, Spitz, Cavallier King Charls, Labrador e Maltesi) sono stati visitati dai veterinari per verificarne, oltre alle condizioni di salute, se sono muniti del microchip di identificazione previsto dalla normativa europea. La pattuglia di piccoli cani di razze di pregio, erano destinate ad un importatore leccese di cani regolarmente iscritto Uvac.

I due trasportatori sono stati denunciati a piede libero dalla Polstrada per maltrattamenti di animali e per reati connessi all'illecita importazione e la loro posizione è al vaglio della Procura di Bologna. Icani invece, passato il primo periodo di normalizzazione, verranno dati in affido.

mercoledì 25 febbraio 2009

MERCATO

Dall'Ufficio Stampa del comune di Sasso Marconi:

“Collezionando a Sasso”

Curiosità, antichità, spettacoli, assaggi, bancarelle e negozi aperti… Ogni prima domenica del mese!!


Prende il via domenica 1 marzo la II edizione di "Collezionando a Sasso", il mercato del collezionismo che ogni prima domenica del mese (fino a ottobre) animerà il centro di Sasso Marconi. Nella centralissima piazza dei Martiri e nelle vie adiacenti, dalle 9.30 alle 18.30, circa 150 espositori proporranno ai visitatori oggetti di antiquariato, modernariato, pezzi di ricambio per auto e moto d’epoca, oggetti da collezione, artigianato artistico, abbigliamento vintage.

Non mancheranno i prodotti tipici dell’enogastronomia locale, come il vino, il miele, i salumi e i formaggi locali e altre bontà dolci e salate per tutti i palati.


Per l'occasione sono previste: l'apertura straordinaria dei negozi (quelli che hanno aderito espongono un’apposita vetrofania), degustazioni (con le crescentine di “Antico Mondo Contadino”, i borlenghi e le crêpes in piazza), l'organizzazione di spettacoli.


“Collezionando a Sasso” è realizzato grazie alla collaborazione tra Città di Sasso Marconi, Pro Loco, Ascom e “infoSASSO”.

Per informazioni: tel. 051 6758409 - www.comune.sassomarconi.bologna.it

Riceviamo da Cose in Comune:


Campionati Regionali di corsa campestre CSI: una vittoria e due piazze d’onore per gli atleti di Sasso Marconi

Si sono svolti lo scorso 21 febbraio, a Scandiano (RE) i Campionati regionali CSI di corsa campestre.

Ancora una volta in evidenza gli atleti del CSI Sasso Marconi: la copertina è per Jacopo Mantovani, capace di imporsi autorevolmente nella prova di 5 km. riservata agli Junior Senior; di rilievo anche i secondi posti colti da Marco Bonazzi (cat. Allievi) ed Erica Marchesi (cat. Allieve). Va sottolineato come sia Marco Bonazzi che Erica Marchesi siano allenati proprio da Jacopo Mantovani, che abbina all’impegno agonistico l’attività formativa rivolta alle giovani leve del CSI Sasso.

Il buon momento degli atleti sassesi è testimoniato anche dalla conquista del primo posto nella classifica a squadre del cross bolognese, posizione che il CSI Sasso occupa dopo la campestre di Pieve di Cento del 7 febbraio.

Ora per gli atleti di Sasso Marconi è iniziata la preparazione in vista del prossimo, importante appuntamento: la partecipazione ai Campionati Nazionali di cross CSI, in programma dal 27 al 29 marzo ad Abano Terme (PD).

viabilità a Monzuno

Giordano Calzolari ci scrive:


Giovedi 26 febbraio, alle 20, 30, si terrà un incontro nella biblioteca di Vado per parlare della situazione dei lavori pubblici e della viabilità nella frazione.

Saranno presenti l'ing. Massimo Milani, capo area tecnica del Comune di Monzuno e Giorgio Bichicchi, comandante del corpo della Polizia Municipale unificata dei Comuni di monzuno, S. benedetto V.S. e Castiglione dei Pepoli.

Carnevale a SASSO MARCONI



Sono stati i bambini i protagonisti del ‘martedì grasso’ organizzato dalla pro-loco a San Lorenzo di Sasso Marconi.


Nella sala parrocchiale grande del complesso religioso hanno dato sfogo alla loro esuberanza dopo una bella scorpacciata di polenta. Hanno seguito lo speaker, Fabio conduttore anche di altre serate dedicate alla gioventù della parrocchia, che li guidava in balli di gruppo e in giochi di società cosicché il lancio dei coriandoli e delle stelle filanti è parso ben poca cosa rispetto alla conduzione molto vivace.

Alla serata , che chiude il carnevale, erano presenti diverse maschere fra cui un gruppo che riproponeva in modo molto verosimile, la famiglia Adams. A calarsi nei panni della famiglia

Adams per attirare i bambini, le ragazze dell’Infosasso e i gestori del Pepperly. Presenti anche molti ragazzi delle famiglie dell’associazione Passo Passo, associazione che segue i diversamente abili, che si sono aggregati ai balli e ai giochi.

martedì 24 febbraio 2009

Chiusura Ponte Albano

Una rottura alla conduttura principale del gas a ponte Albano e la conseguente uscita di sostanza gassosa ha imposto un intervento di urgenza, che prende il via il 25 febbraio, all’altezza del passaggio a livello della linea Porrettana.

L’intervento proprio a ridosso delle rotaie, che si prevede della durata di due settimane salvo imprevisti, comporterà una strozzatura proprio sul passaggio a livello che per metà resterà chiuso. Si provvederà in quel punto anche a controllare l’efficienza della impiantistica dell’acquedotto.

E’ stato quindi organizzato il transito a senso unico in direzione fiume. Per quindici giorni si potrà raggiungere Ponte Albano dal passaggio a livello ma non uscirne. Chi dovrà raggiungere il paese da Ponte Albano dovrà quindi indirizzarsi verso la rotonda di via Setta e da qui attraversare il fiume. La Polizia Municipale ha provveduto a collocare nell’area una segnaletica utile a orientare al meglio gli automobilisti.

Frana BRENTO

“Quanto tempo dovrà passare ancora, prima che la strada che da Brento porta a Monzuno venga liberata dai massi che vi stazionano da ormai più di un mese?”.

Se lo chiede Ermanno Pavesi che mette in risalto come il transito a senso unico alternato delle automobili, nel punto dove è avvenuto il distacco dei massi dalla parete rocciosa, sia reso più difficile dai solchi che si sono formati sul ciglio stradale. Pavesi lamenta anche il disinteresse per la frazione.


“Episodi di questo genere non sono stati infrequenti in questi anni. Purtroppo è mancata ogni azione di prevenzione. “Allo smottamento di alcuni anni fa sulla strada che porta a Monzuno, all’altezza dell’incrocio con la via per Badolo,” ricorda Pavesi, “si è provveduto a un misero intervento di ‘rattoppo’, sicchè la sicurezza è ancora compromessa dalle buche che si sono formate. E così in altre strade della frazione.

Per fare un esempio via Castellazzo sembra reduce dal passaggio di un esercito in guerra,” conclude.

CARTIERA RENO DE MEDICI


I 135 cassaintegrati della cartiera Reno de Medici di Marzabotto saranno in piazza sabato prossimo, 28 febbraio, come protesta per il mancato riavvio della produzione nonostante l’informazione aziendale della ripresa del mercato e conseguentemente degli ordini.

Partiranno dallo stabilimento alle 10, raggiungeranno in corteo la piazza del capoluogo, quindi procederanno per la statale Porrettana per ritornare poi nella sede aziendale. Gli operai stanno già attuando un presidio all’ingresso della cartiera per impedire la rimozione di materie prime dallo stabilimento.

Proprio questi trasferimenti di materiali e di macchinari e la ricollocazione in altri poli produttivi dello stesso gruppo industriale di tecnici e dirigenti, fra questi il direttore dello stabilimenti di Marzabotto, hanno fatto temere a molti che la chiusura della cartiera di Marzabotto sia già stata decretata.

Venerdì 27 , nel pomeriggio, i parlamentari firmatari di interpellanze, guidati da Gianluca Benamati, incontreranno la Rsu e le rappresentanze sindacali per avere gli elementi utili a sostenere in modo proficuo la discussione in Commissione parlamentare Attività Produttive. Sarà presente l’assessore alle attività produttive di Marzabotto, Primo Gandolfi.

Sport

Dall'Ufficio Stampa del Comune di Sasso Marconi

Campionati provinciali di atletica leggera indoor: quattro titoli ai ragazzi di Sasso Marconi

Sabato 21 febbraio, presso il PalaCUS di Bologna, si è svolta la prima giornata dei Campionati provinciali giovanili di atletica leggera indoor. Gli atleti di Sasso Marconi hanno fatto incetta di successi, tornando dalla trasferta bolognese con 4 successi. A conquistare i titoli di campione provinciale sono stati tre portacolori del CSI Sasso: Alice Gnudi nel salto in alto Cadette, Laura Fabbri nei 40 metri piani Ragazze e Lorenzo Cinti, primo sia nei 40 metri ostacoli, che nel lancio del peso categoria Ragazzi. Da ricordare anche i buoni piazzamenti ottenuti da altri giovanissimi del CSI: Thomas Pescuma terzo classificato nel salto alto e nei 40 metri ostacoli (cat. Esordienti); Alessia Bottoni terza nel salto in alto Esordienti e ancora Laura Fabbri, terza nel lancio del peso Ragazze.

Onore al merito, dunque, ai giovani atleti di Sasso Marconi per i successi conquistati; questi risultati confermano anche la bontà del lavoro svolto dai tecnici del CSI Sasso: in particolare, merita una citazione Chiara Porqueddu, allenatrice dei neo-campioni provinciali, per il sua attività basata sulla formazione e sull’aggiornamento, abbinati alla pratica costante sul campo a contatto coi ragazzi.

PREMO CITTA' di SASSO MARCONI

Con Luciana Littizzetto hanno vinto il premio ‘Città di Sasso Marconi', Vittorio Arrigoni e Sabrina Giannini.

Luciana Littizzetto ha avuto il premioper la capacità di trattare, con stile caustico, corrosivo e irriverente, anche argomenti delicati e complessi utilizzando un linguaggio diretto e convincente per un’audience allargata’. Alla giornalista Sabrina Giannini, inviata di ‘Report’, è stato assegnato il Premio ‘Calamaio’ per le sue inchieste di grande impegno civile e sociale e perché protagonista di un’informazione scomoda e coraggiosa . Il premio è rivolto a chi si è distinto nell’innovazione dei linguaggi. Il Premio per il Migliore progetto di comunicazione indirizzato ai giovani, soprattutto attraverso la radio, è andato alla trasmissione radiofonica “Psicoradio” di Radio ‘Città del Capo’ di Bologna. La giuria lo ha giudicato un programma innovativo nel formato e nei contenuti, rilevante per le tematiche trattate, legate soprattutto ai problemi di persone con disagio psichico. Vittorio Arrigoni, giornalista impegnato sul fronte israeliano-palestinese, si è aggiudicato il ‘Premio per un giornalista del Sud del Mondo distintosi nella lotta per la promozione dei diritti umani, dello sviluppo, della democrazia attraverso i media’. Per la ‘Comunicazione ambientale’novità dell’edizione 2009 edito in collaborazione con ‘Ciba’, il premio è andato a Blushuttle, una minivettura utilizzata per realizzare una campagna di comunicazione sui temi del rispetto ambientale dei campi elettromagnetici sul territorio nazionale. La cerimonia di consegna è prevista per sabato 16 maggio a chiusura dei Radio Days.

lunedì 23 febbraio 2009


“Ciao fratello, anche in questa occasione sei stato un precursore e ci hai preceduto. Ma è solo un arrivederci e quando arriveremo anche noi e ti ritroveremo chissà quanti progetti avrai già realizzato anche lassù”. Questo l’affettuoso messaggio di commiato dei quattro fratelli di Massimo Zivieri, Fabrizio, Elena e Stefano e Aldo che lo ha letto dall’altare al termine delle cerimonia funebre con la voce più volte spezzata dall’emozione e dal dolore .

I fratelli, sotto gli occhi lucidi dei genitori Graziano e Elena, si sono tenuti per mano alla ricerca del conforto della loro coesione famigliare forte anche se Massimo, il vulcano del gruppo, non c’era più.

A portare il saluto a Massimo anche Mauro Olivero e Valeria Pansa in rappresentanza del Consorzio di allevatori di Cuneo che forniva la carne a Massimo. “ Sarai sempre parte di noi, ci piaceva tutto di te, anche il tuo accento bolognese. Eri un uomo vero”, hanno letto.

Anche il sindaco di Monzuno Andrea Marchi è salito all’altare per ricordare il grande apporto che Massimo aveva dato allo sviluppo del paese, indirizzando tutta la sua attività nella valorizzazione della montagna e delle sue produzioni con la capacità di utilizzare tutte le tecnologie ora disponibili. “Lascia un vuoto difficilmente colmabile, ma anche una traccia di come operare”, ha detto il sindaco.

La funzione funebre è stata concelebrata da don Arturo Bergamaschi, amico di famiglia, da padre Bruno Scapin, che segue alcune parrocchie di Monzuno, dall’ex parroco di Monzuno don Giulio Riva, dal parroco di Sasso Marconi don Dario Zanini e dal parroco di Monzuno, Marco Pieri, che nell’omelia ha ricordato come le capacità di Massimo lo avevano portato a guadagnare il titolo di ‘Primo macellaio d’Italia’.

Ha poi sottolineato le tre ‘F’ che accompagnavano la sua vita affettiva: “F di Fortitudo, F di famiglia e F di Federica con cui condividevi un sogno e il desiderio di farsi una famiglia. Sogno rimasto in sospeso” ha detto.

Alla funzione erano inoltre presenti con una rappresentanza la pro-loco e il gruppo alpini di Monzuno. I vigili del fuoco volontari di Monzuno e la Pubblica assistenza di Vado hanno accompagnato con due loro mezzi il feretro fino al cimitero. La corale Marchi di Monzuno ha accompagnato la cerimonia. Erano inoltre presenti, Fio Zanotti che ha voluto così testimoniare la sua vicinanza alla famiglia e la sua piena partecipazione alla comunità monzunese. Inoltre per l’Ascom bolognese , il direttore Giancarlo Tonelli, i vicepresidenti Celso De Scrilli e Marco Piana, il consulente Renato Scuda, il primo a valorizzare la capacità imprenditoriale di Massimo, la referente sassese Zina Rovatti e una folta rappresentanza dei Giovani Ascom.

Amministrative 2009


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Oggi ( 24 febbraio), alle 20, nel teatro comunale di Sasso Marconi si presenta il candidato sindaco per il PD Stefano Mazzetti per un confronto diretto con il corpo elettorale.

Il neo candidato, preferito dall’elettorato del suo partito alle primarie che si sono tenute nel mese scorso, si propone di coinvolgere la cittadinanza nella stesura del programma di mandato e di confermare la coalizione di partiti che ha fin qui guidato l’amministrazione comunale.
Coalizione composta da tutti i partiti del centro sinistra.

Coordinerà l’incontro Teresa Marzocchi, segretario del Pd di Sasso Marconi. Dopo l’intervento introduttivo del candidato sindaco, si aprirà il dibattito con il pubblico nella ricerca di indirizzi per il programma elettorale.
Si punta a formare alcuni gruppi cui verrà affidato il compito di individuare, stilare e proporre al popolo del centro sinistra e alla intera cittadinanza il progetto definivo di governo per il mandato 2009-2014. Questi forum verranno poi convocati in un secondo incontro per finalizzare l’organizzazione.

Carnevale


Non solo sfrappole, ma anche polenta e tigelle con affettati, troveranno coloro che hanno colto l’invito della Pro-loco a partecipare a una serata di carnevale organizzata oggi (24 febbraio), alle 20, all’ombra del campanile di San Lorenzo a Sasso Marconi.

Ai piaceri della tavola si aggiungeranno quelli della festa in maschera con balli e giochi di società conditi con ondate di coriandoli e stelle filanti.

La grande festa si terrà nel salone ricreativo della parrocchia e ha la finalità di continuare ‘ la magica e divertente atmosfera del carnevale’ che ha avuto un primo approccio affidato ai bambini della scuole dell’obbligo, nella piazza del capoluogo, dove carri carichi di piccole maschere hanno offerto una piacevole pomeriggio a tutti.

TURBOGAS

RICEVIAMO e TRSMETTIAMO

In risposta alla dichiarazione rilasciata da Duccio Campagnoli

e apparsa su Il Domani del 12 febbraio 2009

Leggendo le dichiarazioni di Duccio Campagnoli, Assessore alle attività Produttive della Regione Emilia Romagna contenute nell'articolo apparso su il Domani del 12 febbraio, un cittadino si interroga fortemente sulle ragioni che portano un Assessore a sostenere con forza la valutazione di un progetto che la quasi totalità dei cittadini nonché delle altre forze politiche, alleate e non, disconoscono e che, comunque, non piace neppure a moltissimi esponenti del PD stesso (almeno così dicono), come ad esempio, ai due candidati alla carica di Sindaco di Marzabotto che direttamente o indirettamente fanno parte del medesimo partito.

Il cittadino rimane frastornato dalla lettura di questo articolo perchè non capisce per quale ragione una Regione come l'Emilia Romagna, che ha già investito molte risorse in centrali di questo tipo, perseveri in tale comportamento, dimenticando completamente il principio del buon padre di famiglia che lo porterebbe al consolidamento di quei comportamenti che lo rendono sempre più libero dalla dipendenza dall'estero.

Il nostro Assessore, invece di puntare sulle energie alternative, pensa di consolarci dicendo che rispetto alle diverse grandi centrali già presenti nella nostra Regione, che inquinano già molto, la nuova centrale, dopotutto, peggiora di poco la pesante situazione presente, e, quindi, ben venga. Basta osservare la mappa delle zone più inquinate da NOx nel mondo per vedere come spicca bene l’Emilia-Romagna, (si veda immagine allegata) e il nostro Assessore vuole continuare a produrre energia bruciando risorse fossili, peggiorando quindi la situazione invece di invertire la tendenza.

Anche Campagnoli, come tutti coloro ai quali abbiamo affidato il delicato compito di amministrarci dovrebbe comportarsi come il buon padre di famiglia, il quale opterebbe per l'uso intensivo delle risorse che ha a disposizione, limitando inizialmente l'uso di ciò che non ha per arrivare ad affrancarsi completamente da ciò che gli manca. Il buon padre di famiglia sarebbe consapevole del lungo percorso, ma sarebbe anche orgoglioso della sua virtuosità tutt’altro che utopistica e si preoccuperebbe di dare il segnale che la strada giusta è stata imboccata.

Proseguendo nella lettura delle dichiarazioni di Campagnoli, il cittadino non può che rimanere incredulo nell’apprendere che la Regione si propone di discutere con il Comune e i cittadini, perchè fino ad oggi le modalità con le quali è stata gestita la procedura hanno fatto pensare, che i cittadini non avessero alcuna voce in capitolo, visto che il protocollo d’intesa per la realizzazione della centrale è stato firmato a loro totale insaputa e che ne sono venuti a conoscenza casualmente per altre vie e non certo grazie all‘informazione fatta dalle Istituzioni.

Quel cittadino, se fortemente ottimista, concentrandosi esclusivamente su questa ultima dichiarazione potrebbe essere autorizzato a pensare che, finalmente, è possibile discutere con la propria Regione, che forse quest’ultima ha capito come procedere sul fronte dell'energia: fonti energetiche alternative e battaglia contro gli sprechi al pari degli Stati Uniti dove il nuovo Presidente si fa sostenere, per disegnare lo stesso scenario, da illustri studiosi che ci mostrano come il perseguire questi due obiettivi consentirebbe di creare molti posti di lavoro, diminuire il debito verso l'estero e combattere contro il cambiamento del clima che ormai è una consolidata e provata conseguenza dell'inquinamento da noi stessi prodotto e che richiede una consapevole inversione di tendenza. Investire sulle energie alternative sarebbe un toccasana sia per l’attuale grave crisi economica, che per la bolletta verso l'estero che ci vede sempre più in difficoltà.

Il cittadino potrebbe a questo punto persino essere orgoglioso della propria Regione e non avrebbe quindi nessun motivo di cambiare idea alle prossime elezioni. Alle urne non sbaglierebbe a votare e si ricorderebbe di coloro che si sono preoccupati del suo lavoro, della sua salute e che gli hanno consentito di vivere in un paese ricco dove non si patisce più la fame e dove tutti possono godere di un buon tenore di vita.

Quel cittadino si sentirebbe doppiamente orgoglioso della propria Regione perchè queste decisioni dimostrerebbero che non si è cascati nel sacco di coloro che sostengono che le fonti energetiche alternative sono scarsamente produttive e quindi non convenienti, come non sono cascati nel sacco Germania, Francia e tutti paesi dell'Europa del nord che hanno intrapreso in modo deciso questo cammino.

La triste realtà è però un’altra, purtroppo! L’Assessore Campagnoli non ha alcuna intenzione di rinunciare all’ennesima (e neppure l’ultima, probabilmente) centrale turbogas in Emilia e Romagna, come, con ogni probabilità, sta già pensando a dove collocare il prossimo inceneritore di rifiuti (pardon, termovalorizzatore), senza tenere minimamente in considerazione cosa pensa e vuole la cittadinanza, della cui volonta non sembra più rappresentativo.

Infatti come disse l’Ing. Castagna di Hera ad Ecoappennino lo scorso settembre, in Regione abbiamo già energia da vendere ma l’obbiettivo è raddoppiare la produzione per venderne sempre di più.

domenica 22 febbraio 2009

Occupazione nella valle del Reno


RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

RENO de MEDICI:IL LAVORO E L’AMBIENTE SI SALVANO SOLO ASSIEME

L’intera vallata del Reno è da tempo investita da una allarmante crisi occupazionale che non accenna a fermarsi, ma al contrario progredisce in modo inesorabile e scarica sulla intera filiera economica territoriale conseguenze oramai pesantissime, che diventano ancor più drammatiche per le centinaia e centinaia di famiglie di lavoratori coinvolti in prima persona.

Un punto di particolare sofferenza si abbatte da tempo su di Marzabotto, coinvolgendo in modo drammatico ed apparentemente senza sbocchi i capisaldi storici della sua economia e delle possibilità di occupazione: le cartiere.

La Burgo di Lama di Reno chiusa definitivamente da oltre un anno, dopo numerosi anni di sofferenza e di sacrifici pagati in primis dai lavoratori, e da qualche mese il nuovo ed inedito quadro di crisi che ha investito la Reno De Medici, con oltre cento lavoratori da diversi mesi in cassa integrazione e numerosi altri addetti alla logistica già licenziati.

Esprimiamo la più ferma solidarietà ai lavoratori coinvolti ed alle loro famiglie.

Invitiamo tutti i Cittadini, le Istituzioni, le articolazioni Sociali ed Economiche del territorio a sostenere concretamente queste famiglie, incolpevoli vittime di una crisi drammatica, originata dalla speculazione, da un mercato senza regole che fonda le sue fortune sullo sfruttamento e da una finanza speculativa che ha preso il posto di una intera classe imprenditoriale.

Le Istituzioni locali, Regione e Provincia in particolare, devono prendere atto che gli sforzi fin qui prodotti in difesa di realtà produttive, per quanto lodevoli, stanno mostrando una sostanziale inefficacia e non offrono una prospettiva sul piano strategico.

Si sono rivelati inutili i pesanti sacrifici economici, le limitazioni salariali e l’arretramento sul piano dei diritti che nell’ultimo decennio sono stati imposti ai lavoratori. Queste ricette, spesso trasformate in veri e propri ricatti, non salvano ne il lavoro ne le aziende.

Occorre un cambio di passo da parte di tutti ed in primo luogo da parte di chi è chiamato ad impostare le strategie economiche ed il tipo di futuro che si intende perseguire.

Non si può far pagare ancora a lavoratori già spremuti come limoni questa nuova e grave crisi.

Non si può più restare indifferenti e non chiedersi dove stanno le colpe di fronte a percorsi che vanno nella direzione opposta rispetto a ciò che servirebbe.

Le nostre Cartiere infatti sono state all’avanguardia per decenni su vari fronti ed in particolare con produzioni di altissima qualità che partivano dal riutilizzo della carta riciclata, spesso di provenienza estera.

È inconcepibile che proprio nel momento in cui si fa più urgente compiere un balzo in avanti nel riciclo e nel recupero di materie prime come la carta, chiudano proprio queste eccellenze.

Bisogna uscire dal piccolo cabotaggio e lavorare a progetti di' grande respiro che producano occupazione vera e duratura.

Abbiamo impianti, professionalita’ ed esperienze che possono consentire da dar vita ad un polo di' eccellenza nel riutilizzo della risorsa carta.

Serve un quadro di' insieme che non puo’ che scaturire da un nuovo approccio con la gestione dei rifiuti a partire dalla sua differenzazione nella raccolta e nella gestione.

Hera e Cosea, strutture in parte o in toto pubbliche, non possono stare a guardare.

Marzabotto, li 22 febbraio 2009 Dante Franchi


RICEVIAMO dal

COMITATO PER LA FERROVIA PORRETTANA Sede legale: presso Comunità Montana – piazza della Pace n. 4 – 40038 Vergato (BO) e-mail : giozav@libero.it – vgiusti.bo@tele2.it - tel. 3475713559 (Zavorri); 3356767763 (Giusti); 3357302838 (Pozzi) COMUNICATO n. 02/2009
Il 05/02/2009 si è riunito, presso la Provincia, il Comitato del nodo di Bologna che è
l’organo tecnico-politico competente sulle decisioni politico-strategiche relative al SFM (Servizio
Ferroviario Metropolitano), di cui anche la linea porrettana fa parte.
Erano presenti i componenti istituzionali (Regione, Provincia, RFI, TRENITALIA, FER,
Ministero dei Trasporti, TAV, e Comune di Bologna) e, su invito, i Comitati dei pendolari tra cui il COMITATO PER LA FERROVIA PORRETTANA.
L’argomento di discussione era l’esame dell’impatto dell’avvio dell’alta velocità sulnodo ferroviario bolognese e le problematiche delle singole linee ferroviarie convergenti suBologna.

Impatto dell’alta velocità sul nodo bolognese
Le imprese ferroviarie hanno presentato suggestive elaborazioni di dati dalle quali risulta che gli standard di qualità, dopo un primo calo a Dicembre, sono in netta ripresa e ormai migliori di quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. In altre parole non esiste un problema di convivenza tra l’alta velocità e il trasporto regionale (mah….).

Pur apprezzando lo sforzo fatto dalle imprese ferroviarie e confidando in una sua
immutata perseveranza nel tempo, non è condivisibile questa tesi totalmente negazionista.
L’impatto tanto temuto dei treni di Piacenza sulla porrettana per ora non è stato
drammatico ma non è stato nemmeno nullo (ci vengono segnalati vari episodi di attese a S.Viola).
Aiutateci a monitorare tutte queste soste indesiderate per contrapporre i nostri
dati a quelli senz’altro ottimistici delle imprese ferroviarie.

I problemi della porrettana

Il treno delle 7,18 da Porretta
E’ stato fatta presente ancora una volta la drammatica situazione del treno delle 7,18 da Porretta che, oltre ad essere affollato in modo inverosimile, vede la situazione spesso aggravata dall’imbarco a Casalecchio Garibaldi dei passeggeri del treno da Vignola.
La risposta è sempre quella del comunicato 01/2009: si sta studiando la possibilità di introdurre provvisoriamente il navetta, in attesa di potere riavere il treno a cinque carrozze adesso in ristrutturazione (Aprile?). Sull’imbarco dei Vignolesi a Casalecchio G. pare che siano problemi di circolazione di FER, al che abbiamo ribadito l’inaccettabilità di una simile evenienza
che aggrava una situazione già di per se drammatica.

La stazione di Riola

Si è poi parlato della stazione di Riola: il problema del passaggio a livello pare sia stato risolto ed i lavori finiranno entro Marzo con l’installazione degli ascensori di servizio al sotto passo.
Segnalateci se ci dovessero ancora chiusure prolungate del passaggio al livello.
Rimane il problema della realizzazione del parcheggio tra la ferrovia ed il fiume. Tale infrastruttura, dopo incredibili vicissitudini, è certo che deve essere realizzata dal Comune di Grizzana presso il quale interverremo ancora per conoscere tempi e modi di esecuzione.
E’ stato anche fatta presente anche la difficoltà che, in assenza del parcheggio, crea l’arrivo dei treni normalmente sul secondo binario
A margine della riunione sono state segnalate al vice Presidente della Provincia Giacomo Venturi, che ha promesso il suo interessamento, la scarsa illuminazione e l’assenza di marciapiede sul ponte stradale che attraversa il Reno.

Il ritardo del treno delle 6,40 da Porretta

E’ un tasto dolente del traffico ferroviario sulla porrettana che le imprese ferroviarie hanno individuato come criticità e stanno tentando di risolvere.
Certo che riuscire a fare arrivare in ritardo un treno che dovrebbe impiegare 85’ per fare 59 Km è veramente un caso (negativo) da studiare.

Il ritardo del treno delle 18,04 da Bologna

L’arrivo all’ultimo minuto al binario è tristemente noto a chi lo prende, ma è altrettanto nota la lentezza negli incroci e nelle partenze dalle stazioni.
Anche questo è un problema che le imprese ferroviarie hanno ammesso come criticità e stanno cercando la soluzione.

Fermate a Casalecchio Garibaldi e Casteldebole e aumento dei tempi di percorrenza

Sulla questione delle fermate aggiuntive questo COMITATO ha sottolineato il bilancio fallimentare di Casteldebole (quasi nessun salito/disceso) e quello ben al di sotto delle peggiori aspettative per Garibaldi (pochi saliti/discesi).
In queste condizioni l’aumento dei tempi di percorrenza che ha sconvolto la vita di tanti di noi pendolari è ancora di più inaccettabile.
Con l’aumento dei tempi di percorrenza i treni giungono a Bologna in orari che fanno saltare le coincidenze e non permettono di mantenere gli orari di ingresso al lavoro (non tutti hanno la flessibilità). A ciò consegue che molti pendolari sono costretti a prendere il treno prima, aspettando poi una buona mezzora a Bologna. Complimenti alle istituzioni: un bel regalo.

Abbiamo quindi chiesto la verifica sulle frequentazioni che ci era stata promessa da parte della Regione (visto che TRENITALIA aveva chiesto 285.000,00 € per il servizio) e, allo stesso tempo, abbiamo chiesto a Provincia e Comune di Bologna costa stanno facendo per fare in modo che queste stazioni lavorino (risposte vaghe o nulle).
In assenza di risultati viene da se che non può essere chiesto un sacrificio inutile al contribuente (285.000,00 € ?) ed a coloro che oggi prendono (o prendevano?...) il treno; andrebbe invece considerata la possibilita' di utilizzare lo stesso importo per effettivi miglioramenti del servizio quali ad esempio l'introduzione di corse serali.
Alla conclusione di questo Comitato del nodo possiamo dire: tante domande poche risposte, tanta attenzione all’immagine, rischio di perdere di vista la sostanza.
La battaglia continua … non ci perdiamo d’animo.
Vergato 09/02/2009 COMITATO PER LA FERROVIA PORRETTANA

sabato 21 febbraio 2009

CARTIERA RENO DE MEDICI


Le maestranze della cartiera Reno De Medici stanno attuando da venerdì scorso il presidio ai cancelli dello stabilimento di Marzabotto per impedire ogni trasferimento di materiale e macchinari dall’interno della struttura industriale.


Questa la prima contromisura dopo l’incontro inconcludente con la direzione aziendale di venerdì mattina. Incontro da cui si sperava di avere buone notizie, dopo che la ‘trimestrale’ del gruppo Reno De Medici aveva riportato dati incoraggianti sia in merito alla ripresa produttiva sia degli ordinativi, lievitati fino al punto di essersi riallineati a quelli che hanno preceduto la crisi. Invece, come rimarcato dalle parole di Alessio Festi Slc CGIL Bologna, il confronto con il gruppo aziendale sia stato deludente e inconclusivo. “Non solo non si è parlato di ripresa dell’attività a Marzabotto, l’azienda ha dichiarato l’intenzione di aprire la procedura per la cassa integrazione di ‘mobilità lunga’,” ha sottolineato. La proposta di mobilitazione è stata fatta da in una assemblea tenutasi ieri nella sala consigliare del comune di Marzabotto.

Oltre al presidio in azienda, si sta organizzando un trasferimento a Milano per il 5 marzo in occasione dell’incontro di tutte le realtà produttive del Gruppo industriale. Un terzo presidio si vuole organizzare davanti alla sede della Provincia il 6 marzo, per la riunione del ‘tavolo di crisi della Reno de Medici’, cui parteciperanno le organizzazioni sindacali, nelle varie forme organizzative, gli enti pubblici territoriali, il comune di Marzabotto e quelli a limitrofi, Provincia e Regione. Inoltre, sono stati invitati i parlamentari che hanno presentato interrogazioni al Governo nazionale per un coinvolgimento diretto del ministero del lavoro nella soluzione della crisi Reno De Medici.

La paura di essere alla vigilia di una chiusura definitiva dello stabilimento è stata espressa da numerosi operai intervenuti all’assemblea. “Non credete che la crisi in atto sia stata presa come scusa dalla direzione aziendale per portare a termine un progetto di chiusura ideato da tempo ?”, ha chiesto un dipendente della cartiera.

LITIZZETTO BIAGI

E’ Luciana Littizzetto la vincitrice del premio ‘Città di Sasso Marconi edizione 2009’, che le sarà consegnato a Sasso Marconi il prossimo 16 maggio.

L’esito della giuria è stato riferito in occasione della presentazione del libro di Bice Biagi ‘In Viaggio con Mio Padre’, presentato dalla stessa autrice a Sasso Marconi. Ha introdotto l’incontro l’assessore Sandra Federici che ha sottolineato l’intima soddisfazione della comunità sassese per avere avuto quale concittadino Enzo Biagi. Il libro si apre con la descrizione delle emozioni e delle sensazioni dell’autrice nel giorno della morte del padre. Di qui parte una raccolta di ricordi che hanno caratterizzato la sua convivenza con il padre, molti dei quali hanno avuto come teatro il podere di Sasso Marconi.

“ In questa sala si sono sposate le mie sorelle”, ha detto Bice riferendosi alla sala consiliare del Comune. “ A Sasso Marconi c’è la casa che i miei genitori hanno sempre sognato e questo paese assieme a Pianaccio è nel nostro dna. Mio padre, nel podere, prima ha cercato di allevare mucche olandesi, ma non figliavano. Poi ha avviato la produzione del vino, la cui qualità non era delle migliori, ma aveva il coraggio di regalarlo agli amici. Ora noi coltiviamo le pesche e sono le più buone del mondo”, ha assicurato quasi a voler dire che il progetto del padre è stato portato a compimento. Sano poi stati letti alcuni brani del libro, che raccontavano del percorso di Bice nel conoscere a fondo suo padre e della vita di Biagi a Sasso Marconi.

CSI Sasso

Valerio Brecci ci scrive con soddisfazione:

Dopo l'effettuazione a Pieve di CEnto della prima giornata del Bologna Cross. campionato provinciale di corsa campestre, sono pervenute le classifiche di società.
Gli ottimi piazzamenti ottenuti a livello individuale dagli atleti sassesi facevano presagire buone cose ma non il primo posto in classifica.

E invece il settore giovanile del CSI Sasso si trova a guidare la graduatoria delle società bolognesi con grande sorpresa ed euforia.

Sono 130 i punti raggranellati dalla società gialloblu, davanti all'Atletica Blizzard Bologna ( 107 ), Atl Vallesamoggia ( 104 ), Atl. New Star Decima ( 101 ), CUS Bologna ( 82 ), Victoria S. Agata Bolognese (80 ), Persicetana ( 67 ),Atl. Castenaso (61), Acquadela Bologna ( 53 ) F.Francia Bologna ( 21 ).
La squadra del CSI SAsso era composta da: Cesare e Giovanni Marchetti, Giacomo Righi, Thomas Pescuma, Alessandro Monea, Alessandra Mazziotti, Alessia Bottoni, Anastasia Bettuzzi,Stefano Santi, Ivan Bettuzzi, Laura Fabbri, Valentina Perla, Marco Bonazzi

venerdì 20 febbraio 2009

CARTIERA RENO DE MEDICI


RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO

RIMANE DRAMMATICA LA SITUAZIONE DELLA CARTIERA RENO DE MEDICI DI MARZABOTTO, NESSUNA BUONA NOTIZIA PER I 150 LAVORATORI

Oggi 20 Febbraio si è tenuto un incontro presso la cartiera Reno De Medici di Marzabotto tra la dirigenza aziendale, le OO.SS. e la RSU., nel corso del quale l'azienda ha ribadito che non vi sarà a breve la ripartenza dello stabilimento di Marzabotto.

I lavoratori, riuniti in presidio davanti alla Cartiera, hanno chiesto l'immediata ripresa della produzione a fronte dei positivi dati emersi dall'ultima trimestrale presentata dal Gruppo in cui si rileva che

"[..] l'andamento del mercato nel corso del mese di Gennaio e nel primo scorcio di Febbraio registra volumi di vendita superiori alle attese e prezzi in sostanziale tenuta rispetto agli ultimi mesi del 2008. Si segnala che i costi delle materie prime sono in contrazione rispetto all'ultimo trimestre 2008, così come i costi energetici (principalmente gas metano).

I clienti che nell'ultimo trimestre 2008 avevano pesantemente destoccato, sono attualmente tornati a livelli di ordinativi normali. [..]".

Tali dichiarazioni sono confermate dalla ripresa a pieno regime della produzione in tutti gli altri 4 stabilimenti italiani del gruppo, con ordinativi e visibilità produttiva ben superiori alla media tenuta nel 2008, anche grazie al "dirottamento" su di questi della produzione normalmente affidata allo stabilimento di Marzabotto.

Ci teniamo a precisare che a monte di questa decisione non possono essere accampate da parte dell'azienda ragioni che derivino dalla scarsa qualità della Nostra produzione o dalla bassa redditività dello stabilimento né in termini assoluti né in confronto ad altri, in quanto ci è sempre stata riconosciuta una eccellenza all'interno del Gruppo sia per l'altissima qualità della carta prodotta nonché per la versatilità ed efficienza del nostro stabilimento.

Siamo purtroppo convinti che dietro la cessazione dell'attività della Cartiera, che ormai si protrae da 2 mesi non vi siano soltanto ragioni legate all'andamento del mercato, questa convinzione è consolidata da quanto messo in atto dall'azienda, che ha provveduto a non rinnovare il contratto con la società in appalto addetta alla logistica e sta rimuovendo "con fretta sospetta" tutte le materie prime depositate nello stabilimento.

Le OO.SS. la RSU e i 150 lavoratori della cartiera condannano il comportamento dell'azienda e proclamano lo stato di agitazione che si protrarrà fino alla ripresa dell'attività.

I lavoratori si riuniranno in assemblea domani alle 14,00 presso la sala consigliare del Comune di Marzabotto per definire le iniziative di mobilitazione per salvaguardare il proprio posto di lavoro.

Riteniamo inaccettabile che un importante gruppo industriale come Reno De Medici decida, anziché distribuire l'attività sui vari stabilimenti, di mantenere fermo quello di Marzabotto mettendo a rischio il futuro dei lavoratori e drammatizzandone la già difficilissima situazione economica.

Inoltre si rischia di perdere l'ultimo stabilimento di produzione della carta del nostro territorio che ha contribuito in questi anni allo sviluppo sociale ed economico dell'intero territorio e che rappresenta una fondamentale piattaforma ecologica per il riciclaggio della carta, infatti la materia prima utilizzata dalla cartiera per il 90% proviene dalla raccolta differenziata.

Di fondamentale importanza sarà l'incontro già previsto per il 6 Marzo p.v. in sede di tavolo di crisi con la presenza dei parlamentari che hanno effettuato due interrogazioni parlamentari ai Ministeri dello sviluppo economico e del welfare finalizzate alla salvaguardia produttiva della cartiera Reno De Medici di Marzabotto.

Tigri a Monte Adone


Le tre tigri ospiti da giovedì scorso del Centro Tutela Ricerca Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone stanno ambientandosi. Sono ancora frastornate dal lungo viaggio che da Grosseto le ha portate a Sasso Marconi, hanno già iniziato a cibarsi dei pezzi di carne che a loro portano i volontari del centro. Si capisce comunque che si avvicinano alla carne loro offerta più per curiosità che per fame.

Una delle tre, quella di otto mesi, continuamente fa le fusa perché vorrebbe unirsi alle altre tigri ospiti del centro. Nelle strutture di Monte Adone vi sono infatti altre tre tigri adulte, ma i volontari si guardano bene dal permettere che questo possa avvenire poichè “sarebbe immediatamente sbranata”, spiega Mirca Negrini che gestisce il centro. ‘Il gruppo già formatosi non accetterebbe mai un nuovo ingresso di provenienza estranea al clan”.

Le tre tigre dell’età di 7 e 8 mesi, fanno parte di un gruppo di otto sequestrate lo scorso 5 febbraio a Somma Lombarda (Varese) perchè detenute in modo inadeguato e illegale. Il trasferimento è stato eseguito dal Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato. Le altre cinque tigri, tutte originarie di un unico ceppo, sono state affidate al Centro Crase del WWF di Semproniano (Grosseto), struttura, assieme a quella del Centro di Monte Adone, dichiarata idonea dal Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare a ospitare un modo adeguato gli animali selvatici e a garantire il benessere degli animali stessi e la sicurezza della pubblica incolumità.

La famiglia di tigri è stata tolta a un ex domatore che le aveva ricoverate in un canile in violazione delle norme che regolano la detenzione di animali considerati pericolosi per la salute e l'incolumità pubblica e perché il canile di Somma Lombarda dove erano custoditi era privo delle necessarie autorizzazioni. “Erano racchiuse in gabbie per cani, di due metri per uno e dieci”, spiega ancora Mirca. “Inoltre il fondo era in cemento. Le condizioni dei ricoveri erano le peggiori possibili. Incredibile poi che quest’uomo abbia potuto continuare a detenere animali selvatici per circa quindici anni. In questo modo gli animali hanno potuto moltiplicarsi con un aggravio della situazione già difficile. Gli animali selvatici nati in cattività non possono essere riportati in libertà, non saprebbero cavarsela”.

Lo stato in cui erano ricoverati gli animali è venuto a conoscenza di una associazione animalista i cui soci hanno informato i media. A seguito della denuncia sono intervenute le autorità competenti.

FUNERALi di MASSIMO ZIVIERI


I funerali di Massimo Zivieri, si terranno lunedì prossimo (23 febbraio), alle 14,30, nella chiesa parrocchiale di Sasso Marconi.

La scelta di Sasso Marconi deriva dal fatto che la famiglia di Massimo risiede a Sasso Marconi.

Alla cerimonia di commiato parteciperà anche una rappresentanza del comune di Monzuno accompagnata dal gonfalone.

Continuano le testimonianze di partecipazione portate nei modi più semplici e diretti: qualcuno ha attaccato alla vetrata del negozio di Massimo un cartellone con un messaggio di saluto. In poco tempo il foglio è stato riempito di firme tanto che è stato necessario aggiungerne un secondo (nella foto).

La famiglia ha inoltre chiesto a chi vorrà fare offerte in memoria di Massimo di utilizzare il conto corrente aperto a tale scopo: beneficiario Banca C.R.V., causale ‘ per volontà di Massimo’ IBAM IT GI L0 636537100000003129389. Le offerte saranno utilizzate per continuare una iniziava benefica che lui stesso aveva intrapreso: l’aiuto a una persona cara in difficoltà a cui teneva tantissimo.

giovedì 19 febbraio 2009

Processo Eccidi


“Pretendiamo la verità, anche a nome di quelle persone che oggi non ci sono più”. E’ quanto ha dichiarato Valter Cardi, presidente dell'Associazione familiari delle vittime della strage di Marzabotto, alla vigilia della prima udienza per il ricorso in Corte di Appello del tribunale di Bologna presentato dai famigliari delle vittime di Monte Sole. Udienza che si tiene oggi alle 9.30.

I ricorrenti chiamano a giudizio i colpevoli dell’occultamento, negli scantinati di palazzo Cesi, palazzo della Giustizia a Roma, dei fascicoli istruiti nell’immediato dopoguerra che riguardavano i 365 eccidi dei nazisti in Italia nei due anni di occupazione tedesca, fra cui quello di Marzabotto.

Si vuole giustizia per il ritardo generato dal provvedimento illegittimo di ‘archiviazione provvisoria’ e l’inerzia della Magistratura Militare tra l’agosto del 1994 e l’aprile del 2002,” si legge nel ricorso. Cardi spiega ancora : “Vogliamo sapere chi ha deciso l'occultamento delle indagini dal 1960 in poi”.

Gli appellanti lamentano un danno per non essere stato rispettato il ‘principio secondo cui la legge avrebbe dovuto assicurare l’esaurimento dell’iter del rito penale entro un termine connotato dalla ragionevolezza’. Inoltre, ‘in base alla Legge 89 del 2001, reclamano ‘il Diritto all’equa riparazione’.

Riparazione quantificata in 480 milioni di euro da suddividere per ognuna delle 120 famiglie che si sono costituite parte civile e che hanno sottoscritto il ricorso (è il risarcimento per il mancato rispetto di durata ‘ragionevole del’iter del processo’). A questo primo danno si aggiunge quello non patrimoniale (la lesione del rapporto parentale) della perdita del parente. Furono uccisi nel settembre – ottobre del ‘44 circa 800 civili di cui 316 donne e 216 bambini di età inferiore ai 12 anni.

Il processo di Bologna segue quello di primo grado del 2007 avanti al Tribunale Militare di La Spezia , nel quale i giudici condannarono 10 militari tedeschi, appartenenti al sedicesimo reparto esplorante, i soli con altri sette ancora in vita, che parteciparono alla strage di Monte Sole. Già allora gli avvocati misero in risalto che, se il processo fosse avvenuto nei tempi dovuti, si sarebbero trovati a rispondere del crimine non solo 10 SS, ma un numero ben maggiore. Il risarcimento del danno avrebbe potuto contare sui beni e gli averi di un numero di persone maggiori e avrebbe avuto la possibilità probabilmente di essere sopportato dai carnefici di allora. Sono stati infatti identificati tutti i 360 soldati responsabili dell’eccidio.

Da qui la decisione di rivolgersi a chi in Italia aveva insabbiato le istruttorie. I parenti vogliono si faccia luce sull’operato dei Magistrati Militari assegnatari del fascicolo di indagine; dei funzionari dei Ministeri della Difesa e della Giustizia che hanno avuto in gestione il fascicolo di indagine e l’archivio ove era stato celato il fascicolo relativo ai crimini di guerra consumatisi nei comuni bolognesi di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno.

“Solo nel 2002 la Procura militare di La Spezia ha avviato l’esame dei fascicoli che le erano stati consegnati nel 1994”, sottolinea ancora Cardi. “Chiediamo che la giustizia faccia il suo corso fin in fondo. I famigliari possono e debbono avere anche un risarcimento economico per l’indubbio danno che hanno avuto”.