venerdì 30 dicembre 2011

Giovane di 'barrica' in casa a Zola Predosa.


Alle 10.30 di oggi 30 dicembre, a Zola Predosa, un giovane 21enne, dopo aver minacciato i genitori con un attizzatoio ed averli costretti ad uscire dall’abitazione, vi si è barricato, rifiutando i tentativi di colloquio e di proposta di assistenza.

Sul posto sono giunti prontamente i Carabinieri della stazione locale e altri del Comando Provinciale di Bologna, tra cui un Maresciallo esperto in attività di negoziazione in situazioni di crisi.

E’ ancora in corso la trattativa con il giovane. Il maresciallo sta tentando di convincerlo ad accettare l’assistenza dei sanitari. I medici ritengono che il ragazzo sia vittima di una crisi psicotica improvvisa, non avendo mai manifestato in passato episodi analoghi a quello di cui si è reso protagonista oggi.

Aspettiamo sperando in buone notizie.


Intorno alle 16 la vicenda si è sbloccata.

Dopo un’ora e mezza di estenuante trattativa, durante la quale il maresciallo dei Carabinieri è riuscito a guadagnarsi la fiducia del ragazzo, i colleghi della Compagnia Borgo Panigale sono riusciti a approfittare di un suo attimo di disattenzione del giovane e a intervenire per impedirgli di fare o farsi del male.

La vicenda aveva avuto iniziata alle 3 di questa mattina, quando il ragazzo, colpito dalla crisi, ha iniziato ad aggredire verbalmente i genitori, costringendoli, poi anche sotto la minaccia di un attizzatoio, ad uscire dall’abitazione.

I due hanno dapprima tentato di ricondurre il figlio alla ragione ma, vistisi ancora respinti, hanno chiesto ad una vicina di chiamare aiuto. Sono immediatamente intervenuti i sanitari che, insieme ai genitori, hanno tentato di avvicinare il giovane. Il ragazzo ha però continuato ad respingerli minacciando con l’attizzatoio, fortunatamente senza provocare lesioni.

Sono stati poi chiamati i Carabinieri del posto che, constatata la particolare delicatezza della vicenda, hanno subito richiesto l’intervento di altri militari del Comando Provinciale dell’Arma.

Dapprima è stato avviato un contatto verbale attraverso la porta, poi, con grande sensibilità e superando progressivamente le resistenze del ragazzo, il maresciallo, esperto di situazione d’emergenza, è riuscito ad entrare nell’appartamento, pian piano, a guadagnatasi la fiducia del giovane e a continuare il colloquio nella stessa stanza.

Dopo oltre un’ora e mezza di estenuante conversazione, mentre altri militari si sono portati in una stanza adiacente, il giovane si è fatto cogliere da un momento di distrazione di cui il maresciallo ha immediatamente approfittato e, con un cenno, ha fatto intervenire i due colleghi che hanno bloccato sul nascere un istintivo tentativo di reazione del ragazzo.

Il giovane è stato subito affidato alle cure dei sanitari, che lo stanno assistendo anche dopo il trasferimento preso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto.


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