mercoledì 28 dicembre 2011

Marzabotto rinnova l'accordo con HERA.


Il consiglio comunale di Marzabotto ha approvato il ‘patto di sindacato con Hera’ il cui punto principale è la riconferma dell’assetto proprietario a maggioranza pubblica (non potranno essere vendute azioni che portino ad una maggioranza privata della società), cui ha aggiunto, nella stessa deliberazione, un protocollo che condiziona l’attività di Hera a questi punti:

rispetto del risultato del referendum del giugno 2011 che impone la rinuncia alla remunerazione del capitale investito nel servizio idrico integrato,

totale trasparenza degli assetti societari,

progressivo e sostanziale aumento degli investimenti produttivi,

rinuncia all’ampliamento degli impianti di incenerimento esistenti e alla realizzazione di nuovi inceneritori per Rifiuti Solidi Urbani. Investimento in impiantistica per il trattamento e la selezione di materiali differenziati post-raccolta da inviare al riciclaggio e piano per la progressiva dismissione degli impianti di incenerimento esistenti,

aumento della presenza nei settori del recupero e riciclo di materiali ,

aumento della presenza nei settori della conversione di energia da fonti rinnovabili. Utilizzo di almeno il 50% degli utili derivanti dalla vendita di gas per lo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili, escludendo gli impianti di grossa taglia,

riduzione del numero di consiglieri di amministrazione e delle loro indennità,

investimento in interventi di risparmio idrico, a partire dal rispetto degli obiettivi di riduzione delle perdite lungo le reti,

attenzione specifica al mantenimento di valori elevati di ‘customer satisfaction’.

Al consiglio, per l’occasione aperto al pubblico, ha partecipato anche Andrea Caselli, coordinatore del comitato ‘Acqua bene comune’ che ha riportato il disappunto della sua associazione per ‘il colpo di mano’ effettuato nella determinazione delle nuove tariffe dell’acqua, aumentate nonostante la diminuzione dei consumi. Operazione votata senza alcuna consultazione né con associazione, né con sindacati.

Il timore è quello che si sia determinato il valore degli aumenti considerando la ‘remunerazione dei capitali’ che Hera ha investito. Ciò in netto contrasto con l’esito referendario che impone, essendo l’acqua un bene pubblico, che i capitali investiti nella sua gestione non debbano essere remunerati. Aselli ha precisato che se l’esame degli aumenti dovesse evidenziare operazioni illegittime come appunto la remunerazione dei capitali investiti, la sua associazione non mancherà di ricorrere al Tar.

1 commento:

Dante Franchi ha detto...

OGNI PERCORSO, ANCHE IL PIU’ LUNGO E/O IL PIU’ IMPEGNATIVO, INIZIA SEMPRE CON UN PRIMO PASSO.

Potrei riassumere cosi la sensazione maturata , uscendo dal Palazzo Comunale dopo aver assistito e partecipato alla più che opportuna convocazione di un Consiglio Comunale aperto da parte del Sig. Sindaco di Marzabotto.

Ne consegue perciò che per quanto riguarda le finalità a cui ispirare il ruolo di governo di questa cosa tanto strana quanto sconosciuta anche ai Consigli Comunali, come questo incontro ha evidenziato, altri passi dovranno assolutamente essere fatti. Passi che dovranno tentare per il futuro di mettere al centro la direzione di marcia indicata dall’intero Consiglio di Marzabotto, tanto per quanto attiene i contenuti quanto per ciò che riguarda le modalità.

Per quanto riguarda i contenuti e gli obiettivi, perchè dovranno vedere un profondissimo cambio di rotta se non addirittura una vera e propria inversione , come ben si evince dalla delibera di cui il dott. Fabbriani da conto, che evidenzia un bilancio ed obiettivi profondamente diversi da quelli illustrati dal rappresentante di Hera dott. Castagna.

Lo stesso dicasi per quanto riguarda le modalità con cui vengono assunte le decisioni sulla vita, sulla mission e sulle attività di Hera, che dovranno vedere finalmente il coinvolgimento concreto e decisivo delle Assemblee elettive e delle rappresentanze sociali, restituendo alle Comunità quel peso che le spetta nel controllo e nel governo di un soggetto che produce conseguenze di cosi grande impatto e rilievo sulla vita di tutti noi e sul futuro di servizi pubblici e di beni comuni come l’acqua.

Tutto sommato credo che proprio qui stia la sfida lanciata da Marzabotto che, se procederà con continuità e con coerenza nella direzione indicata, consentirà a breve di verificare se una Società quotata in borsa, per quanto a maggioranza pubblica, possa realisticamente obbedire a logiche che mettano al primo punto l’interesse pubblico e generale rispetto al business, sia esso di soci pubblici o di privati.

Il quadro proposto dal dott. Castagna in questo incontro importantissimo, per quanto purtroppo poco presenziato dai concittadini, sembrerebbe smentire questa possibilità, ma speriamo che egli parlasse del passato, perché diversamente, una non sufficiente attenzione per ciò che il Comune di Marzabotto gli ha voluto dire con questa iniziativa, rappresenterebbe fin da subito una conferma ai dubbi che ho manifestato fin dalla nascita di Hera spa.