martedì 16 ottobre 2012

BAMBINI affidati ai SERVIZI SOCIALI, un esercito e il fenomeno è in forte crescita.




Di Andrea Defranceschi, capogruppo del Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna

Abbiamo tutti visto le immagini del bimbo trascinato via da alcuni agenti di polizia e credo che la commistione di sentimenti che hanno suscitato in ciascuno di noi, frustrazione, rabbia, impotenza,
fastidio, quasi paura, sia difficile da descrivere. Siamo consapevoli che situazioni del genere si ripropongono in tutta Italia, quindi anche qui da noi. Chiederemo all’Assessore Teresa Marzocchi un’audizione in commissione per avere un quadro delle situazione nella nostra Regione.

Le analisi svolte dagli uffici statistici della Regione  (fonte: Bozza relazione seminario Essere Genitori 28.11.2011), parlano di un escalation che ha portato da 42.646 (2005) a 54.407 (2011) il numero
di minori in carico ai Servizi sociali della Regione. Un numero inquietante, pari all’8% della popolazione minorenne residente, equivalente a un bambino/a ragazzo/ ogni 12, che diventa ancora più inquietante quando si analizzino le ragioni della presa in carico, nel 78% si parla di “malessere delle famiglie”, caratterizzati dalla presenza di genitori con problemi prevalenti di povertà e di carattere abitativo.
La legge 184/1983 afferma il diritto del minore a crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia, per cui le condizioni di indigenza di un genitore non possono essere causa di ostacolo
all’esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. Questa norma finisce sempre di più per ridursi a dichiarazione di intenti, inattuabile di fronte alla povertà che se interviene, ad esempio, in nuclei composti
da un solo genitore, finisce per soverchiare genitorialità già fragili, determinando l’allontanamento del minore.
La Legge sull’affido condiviso del 2006 è lacunosa, e spesso applicata in maniera arbitraria, proprio per via delle maglie larghe che ha. Sono situazioni delicate, che vanno affrontate senza chiudersi in schemi “tradizionali” che nulla hanno a che vedere con la realtà del Paese.


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