martedì 23 ottobre 2012

E morto, stroncato da un male incurabile, Pietro Paolo Ravaglia di Badolo. Domani i funerali.



Pietro Paolo Ravaglia.

E’ deceduto ieri sera alle 19, stroncato da un male incurabile, Pietro Paolo Ravaglia , personaggio singolare e molto conosciuto, di Badolo. Nato a San Benedetto Val di Sambro si  trasferì a Sasso Marconi ancora bambino e da qui non si è mai allontanato. Era noto per la sua piena partecipazione alla vita della frazione e per le sue singolari capacità artigiane e inventive. Agricoltore , era però solito costruire motociclette in scala con cucchiai, forchette e cuscinetti che poi vendeva ai  tanti estimatori delle sue creazioni, spostandosi con il Quad (quadriciclo). Era stato testimone della rinascita della sua frazione dopo il drammatico passaggio dell’ultima guerra. Raccontava con molto compiacimento di aver assistito alla prima Messa del dopo la guerra tra le macerie della chiesa di Badolo officiata da don Tonino Stefanelli, il suo ‘prete’ preferito’. Raccontava inoltre che don Tonino, privo di ogni motorizzazione, era solito spostarsi in groppa a un somarello e che, per allietare  i suoi parrocchiani, aveva allestito un ‘cinema di fortuna’ in cui proiettava spesso ‘ Peppone e Don Camillo’.
I suoi funerali si terranno domani, 24 ottobre, alle 14, nella chiesa di Pontecchio . A officiare la funzione funebre sarà, come da PietroPaolo voluto,  proprio don Tonino, ora parroco a Pontecchio e da pochi giorni novantenne.
Ravaglia lascia la moglie Maria e i figli Angela e Davide che vogliono ringraziare gli operatori del centro Seragnoli  di San Biagio per la capacità e la sensibilità con cui hanno assistito il loro caro nel suo difficile  trapasso.

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