martedì 27 novembre 2012

Le osservazioni di Andrea Donati al progetto di impianto eolico di Fontanavidola.




Le osservazione di ANDREA DONATI inviate alla Regione Emilia-Romagna  relative all’impianto eolico che si propone di realizzare sui crinali di Monte Fontanavidola, nel Comune di Camugnano e altri.  

“Impressionante” l’opera, mastodontica per le dimensioni (sette pale eoliche da 150 mt. l’una), il cui impatto visivo, osservandola dal paese di Castiglione (a poco più di due Km in linea d’aria), stravolge completamente la visione del crinale che induce l’occhio alla vallata. Sette “crocifissi”, così appaiono quando non girano, che si stagnano sul cielo dell’orizzonte e che difficilmente anche la coda dell’occhio riuscirebbe a nascondere.

 “Impressionante” la mole di lavoro per la posa in opera, con sbancamenti importanti su un territorio ampiamente classificato da cartine geologiche, a rischio frane. Movimenti di mezzi con terra e cemento il cui traffico, per ovvia semplicità, si riverserebbe nuovamente sulla viabilità Autostrada Pian Del Voglio-Serra dello Zanchetto, attraversando il centro di Castiglione (Via Fiera) dove insiste anche un Ospedale e la cui strada è di difficile circolazione per le ridotte misure.

“Impressionante” Il numero delle richieste di integrazioni al precedente progetto, ben 89 con numerose sottospecifiche, che dimostrano la superficialità e l’approssimazione del progetto stesso che disattende a qualsiasi concetto di rispetto della natura, di leggi, direttive a quant’altro, in considerazione anche del posizionamento dell’impianto fra due zone classificate “SIC”.


“Impressionante” e aggiungerei “patetico” il tentativo di aggirare le suddette richieste di integrazioni, presentando un nuovo progetto fondato sostanzialmente sul riposizionamento di 3 delle 7 pale previste, e lo spostamento del tragitto per i relativi trasporti eccezionali, da transito su territorio del Comune di Castiglione dei Pepoli, Ente contrario al precedente progetto, a transito su territorio di altri Comuni finora territorialmente non interessati.

“Impressionante” il rapporto in base a dati anemometrici, tra l’altro approssimativi, fra le ore utilizzabili e quelle disponibili. La percentuale di possibilità di utilizzo dell’impianto stesso in relazione a tale rapporto, difficilmente indurrebbe un qualsiasi imprenditore o azienda ad impegnare imponenti investimenti per la sua installazione, senza i sostanziosi incentivi statali destinati. Incentivi che per installare impianti per l’energia alternativa, gravano sulle bollette Enel dei cittadini, senza nessun vantaggio economico per gli stessi.

Sono favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili solo quando però questo non crei uno scempio del paesaggio che è una delle più grandi risorse che possiede la nostra patria e che nessun giapponese o cinese ci può copiare. Per questo motivo e per tutte le osservazioni che ho sopra evidenziato, chiedo di rigettare il progetto di Enel Green Power, facendo appello al buon senso che in ultima analisi, debba prevalere su altri tipi di considerazioni!
Fiducioso, porgo i miei migliori saluti.
Castiglione dei Pepoli, 26 Novembre 2012
ANDREA DONATI




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