giovedì 26 dicembre 2013

Tolè di Vergato. Il vento non ha avuto pietà.


L’annunciato maltempo è arrivato ed si è presentato con l’intensità prevista dai meteorologi. Ne è buon testimone Giuseppe Bonantini di Tolè che nella notte, svegliato dalle forti e sibilanti raffiche di vento,  ha dovuto assistere impotente alla caduta di ben tre piante sempreverdi  di alto fusto che coloravano il vicino parco pubblico Del Grotto nel centro cittadino di Tolè. Una delle tre è finita sulla Provinciale, l’altra sulla comunale Pian di Ghera  che delimitano il piccolo lotto destinato a parco e la terza sulla recinzione del suo cortile, producendo considerevoli danni.
Bonantini ha subito dato l’allarme poiché le piante che si erano fermate sulle strade rappresentavano un concreto ed elevato pericolo per gli automobilisti che anche di notte transitano numerosi  specialmente in questo periodo di festa. Sono entrati in funzione il ‘pronto intervento’ della Provincia  e quello del Comune che hanno liberato le vie dai tronchi.
Bonantini non ha colto l’accaduto con la rassegnazione di chi sa che il danno è stato causato da un evento naturale le cui conseguenze non erano prevedibile , anzi se l’è presa poiché con numerose comunicazioni scritte  aveva già informato le autorità del pericolo incombente rappresentato dalle piante divenute negli anni di una mole molto bella  ma anche pericolosissima.

Si è anche voluto togliere un sassolino dalle scarpe. Ha dovuto subire un processo per  l’accusa di aver  provveduto a mettere in sicurezza un’area adiacente la sua abitazione con l’abbattimento di alberi , per il quale  aveva chiesto precisa autorizzazione e l’aveva ottenuta. Il giudice fortunatamente lo ha assolto con formula piana, con la motivazione ‘Il fatto non sussiste ’, ma a sua carico è rimasta la notevole spesa per il supporto tecnico legale cui ha dovuto ricorrere. Ora subisce un danno perché, pur avendo segnalato il  pericolo ben 18 mesi fa, chi doveva non ha provveduto ad intervenire e pensa quindi di aver diritto  al  rimborso del danno che ha subito.  “Fortunatamente nessun transitava in quel punto,” puntualizza Bonantini. “Purtroppo perché ci si muova pare sia sempre necessario il morto. Ci sono almeno altre cinque piante che fiancheggiano la Provinciale che evidenziano un indubbio stato di pericolosità: spero stavolta si intervenga”.
Comunque amaramente conclude che, come sempre, il singolo deve soccombere  a causa delle macchinazioni burocratiche ed è sempre è costretto a finire  ‘becco e bastonato’. 









4 commenti:

Anonimo ha detto...

La prossima volta, e vale per tutti, agire con ogni mezzo senza chiedere alle istituzioni IDIOTE. Mai tagliare 1 albero! ! 10 litri (5 euro in tutto) di acido muriatico della coop risolve il problema

Anonimo ha detto...

Quanto risentimento verso l’apparato pubblico…suvvia,è stato un temporale! In fondo l’Italia è il miglior paese al mondo, specie se in famiglia il marito lavora in Comune, la moglie nella scuola pubblica ed i figli nella sanità. Il paradiso delle caste intoccabili, “mai suda”, nessuna responsabilità e reddito garantito.

Anonimo ha detto...

Non credo che l'acido muriatico abbia qualche effetto su un albero, io provai a far morire una mia vite in questo modo e non ebbe alcun effetto, dovetti ricorrere ad un scavatore e con quello estirparla.
Quando si trova difficoltà ad abbattere alberi che causano situazioni di rischio o dei danni (e queste difficoltà le subiscono anche le istituzioni) non è quasi mai colpa della burocrazia, le leggi ci sono, ma sono i soliti ambientalisti talebani ed ottusi, le solite minoranze rumorose che si oppongono e mettono i bastoni fra le ruote, per loro vale più la vita di un albero che quella delle persone.

Anonimo ha detto...

L'acido conta....conta...vero Bonantini, noi sappiamo che conta.
Come tutti quelli di tole' sanno che c'è chi chiede di tagliare e glielo concedono mentre tu li "secchi" e speri anche nei danni.
Mascherina!!!