martedì 14 ottobre 2014

Bologna. DA OGGI A DOMENICA 19 OTTOBRE , PRIMO FESTIVAL DEL METICCIATO.



Con il titolo ‘IMMIGRAZIONE: IN DIECI ANNI A BOLOGNA +105% DI RESIDENTI IMMIGRATI’, ci è stato inviato:

In dieci anni, tra il 2004 e la fine del 2013, nella sola Bologna la popolazione residente è passata da 944.279 a 1.003.915 abitanti con una crescita di 59.638 unità (+6,3%), di cui solo 990 sono di nazionalità italiana. Gli altri 58.648 sono residenti di altre nazionalità che negli ultimi dieci anni sono passati dai 55.837 del 2004 ai 114.485 del 2013, con un incremento del 105%. È quanto emerge dalle elaborazioni di Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, sulla base dei dati dell’Osservatorio provinciale immigrazione.
E’ da questa situazione – comunica Uecoop – che prende le mosse il primo “Festival del meticciato” che vede tra gli organizzatori la Cooperativa Iusta Res, organizzazione impegnata nel settore dell’inserimento e integrazione di giovani svantaggiati nel mondo della scuola e del lavoro.
L’obiettivo del Festival è creare nella società multiculturale odierna un patrimonio comune condiviso tra chi in Italia vive da sempre e chi invece è o vuole diventare italiano per acquisizione o chi nel nostro Paese vuole rimanere solo per pochi anni.
A Bologna, nell’arco di una settimana, da ieri, 13 ottobre, a domenica 19, antropologi, giuristi, docenti di lingua italiana, storici, alimentaristi, educatori, operatori sociali, si confronteranno e realizzeranno laboratori pratici nelle sedi dei centri culturali Montanari (via di Saliceto, 3/21), Croce Del Biacco (via Giuseppe Rivani, 11) G. Costa (via Azzo Gardino 48). Tra gli altri interverranno l’antropologa Elisabetta Capelli, docente dell’Università di Roma Tre; Rosa Pugliese, ricercatrice e docente di Didattica della lingua italiana all’Università di Bologna; Raffaele Riccio, docente di storia e Filosofia ed esperto di Storia dell’Alimentazione; Luca Falasconi, ricercatore del dipartimento Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna; Rita Paradisi, responsabile dell’osservatorio Immigrazione della provincia di Bologna.
Dai convegni dei primi quattro giorni, quando si parlerà degli scambi culturali internazionali, di didattica della lingua italiana per stranieri, di diritti essenziali della persona di storia dell’alimentazione, di recupero delle aree cittadine periferiche (a partire dal quartiere Pilastro), si passerà alle ultime tre giornate quando verranno realizzati laboratori pratici di cucina, di scrittura, di disegno, di lettura e creazione di favole, fino ai giochi di una volta, italiani e stranieri.
Per avere maggiori informazioni su partecipanti e programmi: www.festivaldelmeticciato.it.

Info: Francesco Bonfiglioli, presidente cooperativa Iusta Res, cell. 3406162913

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Durante la festa sarà lanciato nello spazio galattico un messaggio di invito a Bologna per tutte le specie extraterrestri ed aliene extradimensionali. Alè Alè, forza Bologna!Bologna Cosmica!

Anonimo ha detto...

Eccooo..... perchè a Bologna ci sono 50.000 lavoratori italiani disoccupati.

Cesare Zecca ha detto...

Ecco gli stupidi che festeggiano l'aumento de Il Problema.

No grazie!

Anonimo ha detto...

Anzichè fare una festa bisognerebbe fare una bella rimpratiata............ovvero rimandarli tutti a casa loro da dove sono venuti.

Cesare Zecca ha detto...

Von Sacher-Masoch era un dilettante.

Anonimo ha detto...

e tu,15 ottobre 2014 13:25, da dove sei venuto?
non hai mai cambiato continente, nazione, regione, comune, quartiere, casa oppure stanza?
dove comincia per te lo spostamento legittimo?
sei sicuro che non dobbiamo mandarti a casa tua?
perchè se una viene dalla Tunisia non va bene ed invece dalla Sicilia sì?
perchè se non va bene dalla Sicilia va bene invece da Lombardia o Trentino, per non parlare di USA, Svizzera, Australia o Canada?

Se mi limito al comune sono da rimandare a casa anch'io, se considero la regione alcuni di quelli qui sopra devono fare le valigie, e tu caro 15 ottobre 2014 13:25 quand'è che te ne torni nella tua stanzina da bimba/o o addirittura nella stanza o clinica dove sei stato/a partorito/a... ma mi chiedo i tuoi/nostri genitori da dove venivano?

Premesso questo, ed il fatto che probabilmente siamo tutti figli e figlie della stessa mamma africana, bisogna rassegnarsi al fatto che NON esistono soluzioni SEMLICI a problemi COMPLESSI.

Se vogliamo ragionare di migrazioni sediamoci e diamoci del tempo, ragioniamo sul perchè la gente nel mondo, da alcune parti del mondo, scappa; ragioniamo sul perchè si debbano far guadagnare scafisti e malandrini vari invece di usare normali aerei o tragetti di compagnie legali magari nazionali; ragioniamo sul lavoro e chi e cosa produce questa situazione che ci mette l'un contro l'altro..... e poi tant'altro ma mi fermo qui.

ma tu 15 ottobre 2014 13:25
sei sicura/o di non dovertene andare a casa tua???

Cesare Zecca ha detto...

> dove comincia per te lo spostamento legittimo?

E' molto semplice.
E' morale (e quindi lecita) ogni scelta che non impatta sugli altri.
Il fatto che una cosa sia legittima (e le migrazioni di massa non sono neppure quello) non significa che sia moralmente accettabile, che lo sia eticamente e quindi lecita.

Tu puoi entrare in un organismo se c'è mutuo accordo, consenso.
Quella è una collaborazione proficua, prospettiva per entrambi.
Come invitare amici a pranzo a casa, o avere un gruppo di artigiani che ci lavorano, per manutenzione o lavori di miglioramento, etc., una collaborazione voluta e fruttuosa per entrambe le parti.

Un altro conto è quando c'è la violenza sorda, implicita, profonda di entrare in un organismo non solo senza il suo consenso ma anche contro il suo consenso. E di farlo in massa. E gravando sulla comunità ospite, Quello è uno stupro.

Un po' come se l'autore del commento si trovasse, la sera tornato a casa, sette migranti installatisi e con altri cinque in arrivo il giorno successivo.
Ciò è oggettivamente una violenza che ciascuno di noi non sopporterebbe e che non sopporta, visto che nessuno di questi affabulatori del buonismo chiesastico-progressista d'accatto si prende dieci o venti migranti a casa propria. Blablabla tanto nauseante quanto sofisticato, finto.
Comunque non dipende dall'essere migranti. Anche se fossero sette e poi altri cinque “amici”, sarebbe lo stesso problema, la stessa violenza del numero e non solo.

A questa violenza si aggiunge il dileggio.
Sei tu che sei invaso ad essere brutto cattivo intollerante razzista (e altre buffe e sconclusionate improprie categorie).
Cosa diavolo protesta lei, col piede sotto il mio!?!?
Non solo quindi sei inferiore (perché io sono buono e giusto e sì global e migrante e di mamma africa o della prozia asia, ecco il "razzismo" basato sulla superiorità "divina", dovuta alla mia provenienza, alla mia cultura, etc.) ma devi anche recuperare cibo, continuare a pagare la bolletta e l'acqua, non essere intollerante quando vuoi cucinarti le tue tagliatelle e non lo puoi fare perché c'è la marmitta di carne di pollo allo zenzero e olio di palma per noi dodici, la tua donna poi non potrà mettere la mini perché offende le mie convinzioni religiose cambi poi le tue leggi perché non le supportano intanto puliscici il cesso che è sporco grazie.

Inoltre, tu meschino essere ospitante e che non ti rallegri della mia cospicua e gioiosa, esuberante presenza in casa tua, hai il dovere di provvedere al mio diritto divino di casa gratuita, di reddito gratuito, di riproduzione gratuita e conigliesca.

Poi io ti catechizzerò per farti sentire anche sbagliato nella tua percezione di ingiustizia e userò tanti slogan vacui per infarcirti la testa sulla bontà de Il Problema.

Con la collaborazione di tanti speculatori ideologici, politicastrici, economici, religiosi, di tanti che campano lavorando per favorire, sostenere, implementare il problema della violenza migratoria di massa.
Come gli scafisti ma molto più pericolosi, travisati con vesti imbiancate, buoni superiori e giusti.

Anonimo ha detto...

Questa volta sono completamente d'accordo col Sig. Zecca.

Anonimo ha detto...

far girare treni vuoti impatta su chi i treni non li ha (leggere il carlino di oggi)
speriamo che la corte dei conti il giornale lo legga

Anonimo ha detto...

ma scusate, sig. Zecca del 15 ottobre 2014 17:18 ed Anonimo del 15 ottobre 2014 19:44, voi a chi avete chiesto il consenso?
a me no!
e come abbiamo verificato "una collaborazione proficua, prospettiva per entrambi"?
non sempre la vedo!

il problema esiste, ma non BANALIZZIAMOLO, vedo lo stesso isterismo che vedevo negli anni 50 con i meridionali (marocchini in bolognese) ed anche le stesse problematiche, nel bene e nel male.

NON sarà un FACILE SLOGAN che risolverà il PROBLEMA!

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo che tanto ama gli immigrati, perchè non ne ospita almeno una decina a casa propria????

Cesare Zecca ha detto...

> ma scusate, sig. Zecca del 15 ottobre 2014 17:18 ed Anonimo del 15 ottobre 2014 19:44, voi a chi avete chiesto il consenso?
[...]

Sta facendo dell'eristica.
C'è un consenso tacito, quello per cui puoi salire su un autobus che abbia posto, pagando il biglietto e senza stare sui piedi o pestando o scoreggiando le persone presenti.
Quando l'autobus e' pieno o stipato e tu cerchi di salire a forza, non è che qualcuno ti deve mandare una raccomandata o deve essere pubblicato un DPR sulla Gazzetta della Repubblica per farti capire che non c'è consenso, che non si fa né è gradito.

Il consenso è quello della portanza dei sistemi, del rispetto delle leggi, del fatto che semplicemente NON puoi entrare in una comunità violandone le leggi, prevaricando la sua contrarietà e, beffa oltre al danno, pretendendo che sia tuo diritto gravare su di essa.
Un rapporto che nasce con la violenza di una imposizione di una parte sull'altra non può che portare a peggiori risultati.
La collaborazione proficua e' il do-ut-des: il consenso significa che tu vieni perché la relazione si basa su un rapporto lavorativo, un gioco a somma positiva per entrambi: tu hai di che guadagnarti di che vivere con il tuo lavoro per cui vieni equamente retribuito e io traggo a mia volta un giovamento.
Ci possono essere anche delle situazioni emergenziali che, per definizione, si risolvono in tempi finiti (significa che si risolvono,non so se capisce, ovvero che non diventano permanenti, ovvero che ciascuno rientra nei ruoli e nei luoghi precedenti all'emergenza).
Il consenso e' che tu rispetterai le leggi, i tuoi doveri per avere riconosciuti i tuoi diritti, rispetterai le consuetudini della comunità che ti ospita senza alcuna volontà egemonica.
E' del tutto ovvio che Lei non deve spiegare agli amici o agli artigiani che ha in casa che non si possono fermare che per un tempo determinato, né che possono cambiare la mobilia, aprire una macelleria casalinga nel caso in cui lei sia vegetariano o vegano. Altrettanto ovvio che non possono fare figli, aumentare di numero invitando senza il suo consenso altri estranei, etc.

Sono tutte considerazioni ovvie. Non sia banale con benaltrismo o congetture arrovellate.

Lei sta banalizzando un problema sempre piu' grave e facendo paragoni antistorici, come quello degli anni 50 in cui c'era tutto da ricostruire e da costruire (purtroppo) .c'era una richiesta di manodopera forte, la popolazione non era arrivata alla consistenza aberrante attuale, con consumi procapite che erano un terzo o un quarto degli attuali, in cui c'era una applicazione molto meno lassista delle leggi.
Peraltro non pochi bolognesi imputano il degrado notevole nel senso civico e comunitario della città e nella qualità del vivere proprio all'immigrazione di massa di quegli anni di persone con senso civico ed etica pubblica nullo o scarso.

Per rimanere sul piano pratico, quello piu' importante, dei fatti e della coerenza: quanti migranti ospita a casa sua?
Perché l'alluvione blateratoria, catechizzante che non viene confermata da un impegno coerente è rumore, è un inquinamento in sé.
L'insensatezza dell'infausto evento pubblicizzato in questa pagina e' dovuto ad una pletora di persone che speculano, campano e vivono sul creare e favorire il problema: gente come gli scafisti che si giova della migrazione di massa.

Il migrante è bello, il meticcio è fantastico, ma a spese tue e, soprattutto, non a casa mia.

Anonimo ha detto...

No, non è eristica, è che a me il panorama mi piaceva di più quando i vecchi fienili non venivano "ristrutturati" creando condomini da 18 appartamenti :-)
mi sono lamentato, ma si sà le voci non si sentono tutte uguali.

ps: in questi commenti, per fortuna, non ho visto anonimi che amano migranti, io rimanderei giù anche quelli di Sasso :-)