martedì 21 luglio 2015

Vergato. Sul RECUPERO DELLE SOMME DA MANCATO ADEGUAMENTO DEI COSTI DI COSTRUZIONE, Marco non molla.




La vicenda, nata dai verificati mancati aggiornamenti  dei costi per le concessioni edilizie  che il comune di Vergato avrebbe dovuto applicare, è costata un licenziamento e un mancato introito per l’erario comunale di circa 300.000 euro,  dei quali 40.000 euro a carico del tecnico licenziato e 260.000 degli amministratori. I giudici amministrativi hanno  detto la loro con diverse sentenze durante il lungo  confronto giudiziario seguito alla verifica dell'errore. Confronto  ancora  giunto al termine.

Ora Marco, un nostro attento lettore,   teme che si stia volutamente ‘menando il can per l’aia’ al solo scopo di arrivare alla prescrizione. Insomma ‘chi la slonga a la schempa ( chi l’allunga la scampa)’ .

Il  nostro attento lettore e ancor più attento all’operato delle pubbliche amministrazioni, ha inviato copia di una comunicazione alla Corte dei Conti che riportiamo.

Spettabile Procura Regionale della Corte dei Conti,
a compendio di quanto già spiegato nella mail sottostante, piaccia ricevere il seguente collegamento alla delibera consigliare del giorno 25 giugno 2015, pubblicata all'albo pretorio on line del Comune in data odierna:


E' ribadito parere di chi scrive che, in continuità con il Sindaco e la Giunta precedente, non si ravvisino moti circa il recupero dei rimanenti 260.000 euro dei 300.000 complessivi ma per i soli 40.000  illo tempore determinati dalla Sezione Centrale di codesta Autorità Contabile nei confronti della matricola 034.

Ora non so valutare l'eventuale profilo penale (oltre che a quello contabile) per mia ignoranza.

Da contribuente confido nella Loro ampia e dimostrata competenza ed illuminazione che, da troppo tempo, supplisce a decisioni che andrebbero prese in altre e più opportune sedi.

Mi scuso per la ridondanza,
Marco.

Chissà come finirà?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo sia lampante il fatto che per il principio di reciprocità se un EX amministratore pubblico sia stato condannato - pro quota - al pari del medesimo si debba trovare e condannare anche i residui attori della Pubblica amministrazione lasciando fuori dalle poste i cittadini che, a suo tempo chiamati a pagare - ora non possono essere responsabili delle lacune di soggetti terzi peraltro pagati con soldi pubblici.

Anonimo ha detto...

Condivido l'azione di sollecito da parte di Marco nei confronti della Procura Regionale della Corte dei Conti, perché solo in seguito a un suo doveroso intervento di accertamento dei responsabili fisici (che è facile individuarli a seguito delle motivazioni riportate nelle sentenze già emesse dai Giudici della Corte dei Conti) di un danno erariale pari a 260.000 euro, costringerebbe l'Amministrazione al recupero obbligato del consistente ammanco di cassa, o mediante prelievo diretto dai cittadini che non hanno provveduto al pagamento intero degli oneri o mediante risarcimento da parte dei responsabili dell'amministrazione, che come già stabilito nelle due sentenze della Corte non può essere solamente il Geom. Nanni.
Ed è per questo motivo che rimane grave la persistente inerzia della Procura Regionale, nonostante i numerosi esposti di denuncia già ricevuti e gli inviti dei cittadini risultanti dagli articoli di stampa più volte pubblicati.

Anonimo ha detto...

E' vero! se la Giustizia è uguale per tutti, allora la procura della Corte dei Conti non ha ancora esaurito i suoi doveri di individuare tutti i responsabili del danno complessivo procurato alle casse comunali, così come dovrebbe essere dovere dell'Amministrazione comunale andare al recupero degli oneri mancanti e non fermarsi al solo recupero dei 40.000 euri spettanti al Nanni.