mercoledì 30 settembre 2015

Assalti ai bancomat in provincia di Bologna con la tecnica 'Marmotta'. Sono in corso le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e del RIS di Parma.


Tra le 2.30 e le 4.30 di sabato, una banda di rapinatori ha fatto saltare in aria, con la tecnica della 'Marmotta': un parallelepipedo in ferro riempito di polvere pirica delle esatte dimensioni delle aperture del bancomat, inserito con l'aiuto di un paranco all'interno del distributore di banconote che si vuole forzare, poi una frase in codice ripetuta nel congegno d'innesco portava all'esplosione. Gli sportelli bancomat presi di mira, prima dell’Unicredit di via Andrea Costa a Rastignano, poi , della Emilbanca di via Roma a Baricella. Il colpo di Rastignano, purtroppo è andato a buon fine e ha fruttato agli autori di darsela un bottino di circa 32.000 euro, mentre quello di Baricella si è concluso con il solo danneggiamento della struttura. La tecnica utilizzata era da 'commando. Due auto fungevano da palo davanti agli istituti di credito e ingaggiavano falsi inseguimenti con eventuali pattuglie delle forze dell'ordine giunte sul posto, mentre una terza era 'operativa', come definita dagli stessi ladri. Disponevano anche di un'auto sostitutiva in caso di guasto. Gli ordigni esplosivi erano molto ingegnosi ed erano composti da una miscela 'micidiale' che esplode in un tempo stabilito, se innescato con una semplice spina elettrica e batterie ricavate ad esempio dai trapani. Per comunicare, non venivano mai utilizzati telefoni cellulari, ma radio.

Foto dei Carabinieri di Bologna.
In entrambi i casi indagati, dalla testimonianza di alcuni cittadini che si erano affacciati alla finestra per capire cosa fosse accaduto, è emerso che i malviventi erano stati visti fuggire a bordo di due potenti BMW di colore scuro. Gli inquirenti, grazie alle testimonianze e ai rilievi tecnico-scientifici del personale della Sezione Investigazioni Scientifiche dell’Arma, hanno perquisito l’abitazione di una decina di soggetti italiani, di età compresa tra i 31 e i 46 anni, residenti nel bolognese e alcuni noti alle Forze dell’Ordine per i loro precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Tre persone sono state trovate in possesso di materiale 'compromettente'. In un’abitazione, sono stati trovati un ricetrasmettitore, due maschere e dei strumenti da scasso, in un’altra, invece, custoditi all’interno di una cassaforte, i militari hanno rinvenuto 33.850 euro suddiviso in banconote di vario taglio, infine, nell’azienda di un soggetto residente nella bassa bolognese, grazie all’impiego dei cani specializzati nella ricerca di esplosivi, in dotazione al Nucleo Cinofili dell’Arma, è stata scoperta una borsa contenente un manufatto in plexiglass idoneo al maneggio di sostanze pericolose e altre attrezzature che solitamente vengono utilizzate per commettere furti alle casse continue e ai sportelli bancomat, nonché tute e guanti idonei al camuffamento.


Coloro che sono incappati nei controlli sono G.M e S.D.M., entrambi 34enni residenti a Granarolo dell'Emilia, M.M., 35enne residente a Castel Maggiore, N.M., 30enne residente a Granarolo, G.M., 35enne residente a Castel S, Pietro, O.S., 42enne residente a Granarolo, M.B., 41enne residente a Sasso Maconi e S.C., 37enne residente a Bologna. Sono tutti accusati di associazione a delinquere, furto aggravato e detenzione di esplosivi e sono stati rinchiusi alla Dozza in attesa della convalida dell'arresto da parte del GIP.
Quanto rinvenuto è stato posto sotto sequestro e a breve sarà analizzato dai Carabinieri del RIS di Parma per stabilire eventuali nessi con i fatti accaduti sabato scorso. I numeri seriali delle banconote trovate sono al vaglio degli inquirenti. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna.


Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna


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