mercoledì 18 novembre 2015

TASSA SULLE PROSTITUTE: La Commissione regionale dice NO.



Riceviamo:



Avremmo potuto essere la regione capofila nella lotta allo sfruttamento della prostituzione e in quella al degrado. Invece, ancora una volta, siamo relegati alle seconde se non addirittura alle terze file”. 
Matteo Rancan, consigliere regionale della Lega Nord non nasconde la sua delusione dopo che in Commissione 1 è stato bocciato il Progetto Di Legge sulle ‘Norme in materia di tassa regionale della Prostituzione’. 
Avevamo chiesto – attacca Rancan – l’istituzione di un apposito registro regionale per le prostitute che, contestualmente alla loro registrazione, avrebbero ricevuto l'assistenza sanitaria e i trattamenti previdenziali del caso. Ma, come tutti i lavoratori, anche loro avrebbero dovuto versare all’erario un’aliquota indicata nel 27% per redditi fino a 28.000 euro l'anno e nel 40% per proventi superiori”.
Una riforma – attacca Rancan – che sarebbe andata a inserirsi in un vuoto legislativo nazionale e che puntava a normare il fenomeno ottenendo nel contempo anche risorse importanti per la Regione. Purtroppo, però, l’apertura che ci aspettavamo da parte della maggioranza non c’è stata. E ancora una volta la sinistra ha detto no a un provvedimento di assoluto buonsenso solo perché proveniva dalla Lega Nord. Che dire? Assurdo, allucinante, vergognoso! Anche perché l’incasso per la regione a fronte della ‘regolarizzazione’ di queste persone era stimato in circa 48 milioni di euro l’anno. Si è lasciato le prostitute nello stato di abbandono e di degrado, donne molto spesso costrette a vendersi da sfruttatori. Al contrario, questa regolamentazione, avrebbe finalmente messo la parola fine allo sfruttamento e alla tratta di tante donne”. 
Complimenti ancora una volta al Pd e alla maggioranza che governa la regione. Anche questa volta – conclude – sono riusciti a fare gli interessi di altri, ma non certo degli emiliano-romagnoli”.



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come molti miei colleghi eravamo del PD...da parecchio ormai ci fa schifo!!!

Anonimo ha detto...

Fabbriani

http://wwwservizi.regione.emilia-romagna.it/oggettiiter/

numero oggetto 1621


Anonimo ha detto...

Non credo che una legge simile potrebbe por fine allo sfruttamento. Non sono i redditi delle prostitute che vanno colpiti ma quelli degli sfruttatori (che suppongo anche notevolmente più alti). Una legge così come succintamente illustrata porterebbe ad un doppio sfruttamento delle prostitute da parte degli sfruttatori e della regione. Inoltre se le prostitute hanno i documenti in regola l'assistenza sanitaria ce l'hanno già.
Se i signori maschietti smettessero di approfittare dei servigi di queste signore il problema si risolverebbe da solo non essendo più un'attività lucrativa.
E permettetemi di dire che chi usufruisce di questi servigi non è migliore degli sfruttatori.

Anonimo ha detto...

Tutto vero Sig. 09 17
Peccato che si stia parlando del mestiere più vecchio al mondo che pare IRRINUNCIABILE.
Anzi pare che ora si sia anche molto diversificato.
Probabilmente la soluzione non può essere semplice e forse neppure immediata, ma come sempre se non si parte mai certamente nulla cambia se non in peggio.
Mi rendo conto di non avere detto nulla di nuovo, la mia esortazione è quella di NON frenare nessuna iniziativa ma di procedere ed eventualmente aggiustare il tiro camin facendo.
Chissà se le nostre prostitute parlamentari ( TUTTI ) abituati ad evadere o prostituirsi per il loro tornaconto, si decideranno una buona volta a cercare soluzioni adeguate.
alan delon