sabato 30 gennaio 2016

Contro le truffe, la prevenzione è la migliore difesa. I Carabinieri della Compagnia di Vergato e i comuni dell'Appennino Bolognese insieme per una campagna informativa di prevenzione.






Un comunicato dell'Unione dei Comuni dell'Appennino richiama alcuni consigli per difendersi dalle truffe. Consigli che i Carabinieri stanno diffondendo con assemblee, volantini e manifesti.
Le truffe più comuni, in tanti casi non nuove, riescono comunque a mietere vittime: si va dal finto bancario che chiede di verificare i soldi appena prelevati per controllare che non siano falsi e poi li ruba, al finto operatore che invita i cittadini a mettere i soldi nel frigo per preservarli dalla radioattività, e approfitta della distrazione per colpire. Senza poi dimenticare alcuni 'classici' come il finto specchietto rotto, da sistemare con un pagamento in contanti, all'abbraccio amichevole che nasconde il tentativo di sfilare il portafogli.


Ecco la nota:


Contro determinate truffe la prevenzione è la migliore difesa: partendo da questo presupposto il Comando dei Carabinieri di Vergato con la collaborazione dei comuni della montagna bolognese si sta attivando in una campagna di informazione a favore dei cittadini. La campagna prevede la diffusione di manifesti e volantini, oltre ad una serie di assemblee pubbliche presso i comuni dell’Unione. L'obiettivo è fornire indicazioni preziose per prevenire alcuni reati particolarmente odiosi perché colpiscono spesso le persone più indifese, cioè gli anziani.

Il messaggio principale che arriva dai carabinieri è chiaro: la prevenzione è essenziale, per cui i cittadini non solo possono, ma devono chiamare le forze dell’ordine se osservano individui o situazioni sospette. E se purtroppo il reato è già stato compiuto, si pensi per esempio ai furti notturni, è bene avvisare subito, senza rimandare al giorno dopo: in questi casi prima i carabinieri sono informati, meglio è.

Per prevenire le truffe i consigli dei carabinieri sono numerosi. Si comincia con quelli relativi alle truffe in casa. Non fidarsi delle apparenze: i truffatori per farsi aprire la porta ed introdursi in casa possono presentarsi in diversi modi. Spesso sono persone distinte, eleganti e gentili. Dicono di essere funzionari delle poste, di enti di beneficenza, dell'Inps, del comune o della provincia o delle società energetiche, dell’acqua e gas e talvolta appartenenti alle forze dell'ordine. Non bisogna aprire agli sconosciuti e farli entrare in casa; diffidare degli estranei soprattutto se in quel momento si è soli. Non mandare i i bambini ad aprire la porta: in ogni caso, prima di aprire, è bene controllare dallo spioncino e in caso di sconosciuti aprire con la catenella attaccata. Prima di far entrare chiunque è bene accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento.
Non chiamare le utenze telefoniche fornite dagli interessati, perché dall'altra parte potrebbe esserci un complice; tenere a disposizione un'agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Hera, etc.) così da averli a portata di mano, in caso di necessità, per fare un controllo. Diffidare delle persone che si spacciano per operatori di enti pubblici e privati, che con la scusa di perdite di gas, rischio inquinamento e radioattività in zona: consigliano di prendere tutti i soldi e gioielli presenti in casa, di metterli in una busta e di riporli nel frigorifero per “proteggerli”: è una truffa, con la quale i criminali distraggono i malcapitati e li derubano.
Diffidare da chi si presenta a casa dichiarando di appartenere alle forze dell'ordine senza una divisa: a volte i truffatori in abiti civili mostrano un falso tesserino di riconoscimento, mentre le forze di polizia operano in divisa e utilizzano autovetture di servizio. Prima di aprire la porta, è bene dare un'occhiata per vedere se all’esterno vi sono auto dei “Carabinieri” “Polizia” “Guardia di Finanza”, altrimenti meglio chiamare il 112, o chiedere aiuto ad un vicino.
Ci sono poi altri consigli relativi ai comportamenti fuori casa: meglio farsi accompagnare da qualcuno in banca o in posta, soprattutto se si deve ritirare o versare del denaro; mai lasciare incustodita la borsa mentre si fa la spesa e attenzione a chi urta o si avvicina senza motivo, perché è una tecnica per rubare il portafogli o sfilare la collana; mai riporre la borsa nel cestello portaoggetti della bicicletta, da dove può essere facilmente asportata.

Attenzione poi a tecniche subdole, quali quella dell'abbraccio: non è opportuno fermarsi per dare ascolto a sconosciuti, anche se all’apparenza sono cordiali e ben vestiti, si spacciano per amici o chiedono indicazioni stradali. Spesso costoro ringraziano e abbracciano, ma nel farlo sfilano via il portafogli, l’orologio o la collanina. Altra truffa è quella del falso impiegato postale o bancario: si avvicina all'uscita della posta o della banca, mostra velocemente un tesserino e chiede di controllare se le banconote appena ritirate siano autentiche. Ovviamente il denaro verrà ritenuto falso e verrà rubato. C'è poi la tecnica della giacca sporca: donne o uomini, con bambini o ragazzi, urtano le vittime rovesciando loro addosso una bibita o un caffè, poi con la scusa di ripulire gli abiti rubano il portafogli. Non sembra tramontare poi il sempreverde trucco dello specchietto. Mentre a bordo di un'auto la vittima incrocia un'altra vettura o un pedone, sente un tonfo secco sulla carrozzeria: l’altro veicolo si ferma e il conducente scende mostrando i danni sulla carrozzeria o allo specchietto della sua auto. In alternativa c'è un pedone che lamenta di essere stato colpito, chiedendo di essere risarcito. Inevitabilmente la scena si risolve con la richiesta di una piccola somma di denaro in contanti, per risolvere il tutto senza fare denuncia all'assicurazione: ovviamente è una truffa.
Non ci si può fidare nemmeno di chi si presenta di persona o al telefono come un “amico” o “avvocato”, sostenendo di conoscere la vittima, i suoi parenti o i suoi conoscenti. Costui affermerà che il nipote o il figlio della vittima ha avuto incidente, o che è stato fermato dalle Forze di Polizia, o che ha effettuato un acquisto ed ha bisogno di soldi. Quale sia la scusa, il risultato è sempre la richiesta di denaro in contanti, o anche l'offerta di accompagnare la vittima per un prelievo in banco. Si tratta di una truffa, e nemmeno troppo originale.


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