mercoledì 31 agosto 2016

Una 'amatriciana' per cinquecento in piazza a Sasso Marconi.

Saranno più di 500 questa sera a sedersi alla grande tavolata allestita in piazza dai commercianti di Sasso Marconi e potranno assaporare la 'amatriciana' preparata dallo staff di cucina organizzato anch'esso dagli operatori economici del Comune.

L'appuntamento, già in programma e finalizzato alla raccolta di fondi con cui sostenere l'installazione delle luminarie natalizie, è stato 'riconvertito' alla raccolta di risorse da devolvere ai terremotati del centro Italia. E perchè l'introito fosse corposo i commercianti, ognuno per la sua tipologia commerciale, hanno fornito gratuitamente la materia prima necessaria alla cucina. Così l'intero incasso formerà la cifra da inviare alla Protezione Civile impegnata nelle attività di sostegno dei terremotati.

Fra i commercianti non mancano coloro che provengono dalle terre martoriate dal terremoto del 24 agosto e che hanno parenti in quei borghi. Costoro, oltre a non aver fatto mancare il loro pieno sostegno pratico, hanno voluto ringraziare i colleghi per la loro sensibilità e per la generosità.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La solidarietà degli italiani verso chi in questo momento non ha più niente dopo il terremoto è grande come è grande il loro cuore.....tutto questo è uno smanco alla classe politica che x l' ennesima volta è riuscita a depredare il nostro paese, l' indifferenza verso i cittadini ed il territorio fragile cosi com' è.
Ancora una volta ha prevalso la disonestà, corruzione, la speculazione e ruberie. Il menfreghismo totale di chi doveva tutelare con la massima serietà la sicurezza delle case, delle scuole e del patrimonio culturale immenso italiano, ha prevalso ancora. Gli italiani finalmente non ne possono più davvero, si sente nell' aria.
Alle difficoltà di tipo fisico di un post terremoto, ad esempio il recupero e al ricostruire centri storici semidistrutti e la sostituzione di vecchie case con nuovi edifici antisismici, si sommano gli effetti delle caratteristiche della nostra politica e della burocrazia.

Ricostruzioni dai tempi biblici, continui rifinanziamenti e spese che aumentano di anno in anno senza controllo e senza che le popolazioni colpite ne traggano beneficio. Nessuno controlla i lavori, nessuno controlla dove vengono spesi i fondi stanziati per la ricostruzione, l' unico controllo pressante, vessatorio ed insistente da togliere il fiato è da parte dell' uff delle entrate verso i contribuenti operosi ed onesti.

Anonimo ha detto...

lodevole iniziativa ! Le luminarie può pagarle il comune.