sabato 10 settembre 2016

Un mondo senza contanti e di spendaccioni

Segnalato

E' stato pubblicato di recente un articolo sulla progressiva scomparsa del “cash” e la sua sostituzione con carte elettroniche. I vantaggi sono svariati: dalla riduzione dei costi sostenuti dall’Unione Europea per la gestione del denaro, alla lotta contro il riciclaggio di denaro sporco. Vi sono anche una serie di studi sul comportamento umano che dimostrano come si tenda a spendere di meno in presenza di contante e ad essere invece più “spendaccioni” se si fa ricorso a carte elettroniche. Riportiamo di seguito uno studio dal blog Cognitive lode:
Tendiamo a spendere di più quando non abbiamo denaro contante tra le mani. In uno studio effettuato su due condominii negli USA, i ricercatori hanno scoperto che le persone spendono meno per la lavanderia quando le lavatrici accettano monete rispetto a quando si possono usare carte prepagate. In poche parole, pagare con la carta ha fatto sì che gli abitanti dei condominii spendessero di più per il bucato (Soman, 2003). È alquanto ovvio che spendere denaro non sia piacevole. Se ci fosse data l’opzione, non ci separeremmo mai dal nostro denaro. Tuttavia nel mondo reale ci è richiesto di farlo almeno ogni singolo giorno della nostra vita.
Ma ciò che incuriosisce di questo comportamento è che dipende esclusivamente da quanto tangibile e trasparente sia la forma di pagamento. Minore è la trasparenza e la tangibilità di un pagamento, più siamo portati a consumare il servizio o il bene legato a quella forma di pagamento. I contanti sono la forma più trasparente di pagamento; ogni volta che paghiamo con delle banconote o delle monete possiamo vederle, sentirne la consistenza e l’odore. Questo è il motivo per cui molti di noi si trovano con debiti sulla carta di credito. Infatti, pagando tramite un pezzo di plastica, come la carta di credito, si rende il pagamento meno trasparente di quando usiamo i contanti. Così siamo portati a spendere di più, cosa che dimostra come le carte di credito possano essere pericolose. In un altro esperimento simile, è stato scoperto che quando è stato chiesto di fare un’offerta per un paio di biglietti di un evento sportivo, coloro ai quali era stato detto che avrebbero pagato con carta di credito hanno offerto un prezzo largamente superiore a quelli che era stato detto che avrebbero pagato in contanti (Prelec and Simester, 2001).
Sorge spontanea la domanda: nel 2036, anno in cui si ipotizza la scomparsa del “cash”, saremo tutti più spendaccioni?


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sa che come vanno le cose saremo mooooolto poco spendaccioni

Anonimo ha detto...

La tendenza senza contante e' a indebitarsi, percio' si' ci indebiteremo di piu' e le banche saranno felici!

Anonimo ha detto...

Se provate a pagare il bollo con bamcomat all'aci di Vergato, vi addebiteranno un ulteriore euro per l'utilizzo del POS,,,,viva il contante, contante tutta la vita.

Anonimo ha detto...

Il contante dà fastidio solo alle banche che con esso non riescono a speculare sulle transazioni. La scomparsa del contate, ammesso che il popolo continui ad essere così pecorone da accettarla, sarà l'ennesimo regalo dei governi alle banche. Prepariamoci a riattivare il baratto come forma di pagamento, unico modo per castigare questi aguzzini dei popoli.