mercoledì 12 ottobre 2016

Mille partecipate da chiudere.

Marco sollecita:

Di Francesco Cerisano


Sono già un migliaio circa le società partecipate a rischio con l’entrata in vigore del Testo unico Madia (dlgs 175/2016). Su 7.181 organismi partecipati, censiti all’8 luglio 2016 dalla Corte dei conti attraverso la banca dati Siquel, sono 1.279 (di cui 776 società) quelli in cui si registra un numero di dipendenti inferiore a quello degli amministratori. Condizione che, a norma dell’art.20 del Testo unico, farebbe scattare l’obbligo di avviare un piano di razionalizzazione delle partecipazioni. Analogamente sono 469 gli organismi che hanno fatto registrare perdite per l’intero triennio 2012-2014. Un dato che deve far scattare un campanello d’allarme visto che sempre il T.u. Madia prevede di mettere a dieta le partecipate (ad esclusione di quelle costituite per la gestione di un servizio d’interesse generale) che abbiano prodotto  un risultato negativo per quattro dei cinque esercizi precedenti. Nel complesso le perdite, che nel 2014 (annualità a cui si riferiscono gli ultimi dati di bilancio disponibili) ammontavano a 736,8 milioni di euro, si concentrano soprattutto nel Nord, anche se negli ultimi anno il fenomeno sembra in attenuazione per effetto delle migliori performance delle società operanti in Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte. In Toscana, invece, le perdite sono raddoppiate in due anni, nonostante la crescita del fatturato.




Delibera n. 27/2016/SEZAUT/FRG


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