martedì 11 ottobre 2016

Vergato. Il postino bussa sempre due volte ( la settimana).

Il ridimensionamento del servizio di consegna postale a domicilio a Vergato non soddisfa ed è in contrasto persino con le disposizioni europee in materia. Ciò ha indotto i consiglieri comunali Giuseppe Argentieri e Carlo Monaco a chiedere al sindaco Massimo Gnudi di farsi promotore di una protesta ufficiale del Comune affinchè la logica del servizio e l'ordinamento europeo vengano rispettati.


In una mozione i consiglieri scrivono:


Considerato che nel piano di riorganizzazione delle Poste Italiane, oltre alla chiusura di un rilevante numero di uffici periferici, rimodula anche il servizio di consegna della posta a domicilio passando da una frequenza giornaliera ad una consegna ogni due giorni lavorativi, modalità questa che si traduce nei fatti a soli 5 giorni di consegna effettiva ogni 2 settimane e ciò già operativo anche nel Comune di Vergato;
Considerando che tale modalità ha evidenziato grandi ritardi, che la posta ordinaria viene utilizzata anche per l'invio di documenti importanti e che non è concepibile per l'utenza, né economicamente né moralmente, il ricorso a tipologie di spedizione diversa dalla posta ordinaria salvo rari casi, vedi raccomandate.
Considerando che c'è una risoluzione del Parlamento Europeo, approvata a fine settembre, che boccia con decisione il piano di smantellamento degli uffici postali e dei servizi erogati ai cittadini, specificando chiaramente come il servizio postale universale “deve continuare ad essere fornito nella misura massima, cioè deve almeno comprendere consegna e ritiro per cinque giorni a settimana per ogni cittadino europeo” . La risoluzione impone inoltre che”al fine di soddisfare L'OBBLIGO di servizio universale è importante mantenere ben funzionanti le reti postali, con un numero sufficiente di punti di accesso nelle regioni rurali, remote o scarsamente popolate”;

Tutto ciò premesso, la lista civica “Vergato cambia musica” chiede di conferire al Sindaco Massimo Gnudi l'incarico di redigere un documento di protesta e sensibilizzazione su tale problematica da inviare alle Poste Italiane, coinvolgendo e condividendolo con l'Unione dei Comuni in cui ricopre la carica di Assessore con delega alla programmazione territoriale, mobilità, trasporti e infrastrutture, la Città Metropolitana in cui ricopre la carica di Vice Sindaco con delega alle politiche di sviluppo della montagna e la Regione Emilia Romagna.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Bravi, proposta giustissima!