domenica 31 gennaio 2016

Pioppe di Salvaro. ITALO GALISTU è stato ritrovato senza vita.

E' stato trovato venerdì scorso, 29 gennaio, alle 14, il corpo senza vita di ITALO GALISTU nelle sterpaglie di un castagneto poco distante da Pioppe di Salvaro, dove l'uomo risiedeva e da dove era scomparso circa due mesi fa. Il castagneto si trova a un chilometro circa da dove Italo si era perso.

Alla denuncia della scomparsa data dai famigliari si allertarono tutte le forze deputate al controllo del territorio e, anche se rimasero in campo a lungo, le ricerche non diedero alcun risultato. Il tema fu trattato anche dalla trasmissione televisiva 'Chi l'ha visto?', anche perchè alcune testimonianze avevano fatto credere che l'uomo si fosse allontanato con il treno preso alla stazione locale e che avesse quindi potuto recarsi anche molto lontano da Pioppe.

Venerdì scorso la triste scoperta che toglie ogni speranza a parenti e amici di poterlo riavere con loro.

L'annuncio del ritrovamento l'ha dato un residente di Pioppe di Salvaro che non manca di porsi interrogativi: “ Inspiegabile come non sia stato possibile trovarlo durante le lunghe ricerche di due mesi fa e in un paese di 400 abitanti, molti dei quali hanno partecipato alla perlustrazione e ben conoscono il luogo”.

Si sta ora procedendo per risalire alla causa della morte. 

Pioppe durante le ricerche
 



La prima 'Ciaspolata' del CSI Sasso Marconi e passeggiata al Lago di Garda.



Valerio Brecci, del CSI Sasso Marconi, ricorda che domenica prossima, 7 febbraio, è prevista una ciaspolata nel bosco che circonda il Santuario della Madonna dell'Acero che porterà a raggiungere le splendide Cascate del Dardagna.
La passeggiata nella neve di questo avaro inverno è dedicata ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie.



IL CSI segnala inoltre che sabato prossimo 6 e domenica 7 febbraio si potrà partecipare a un bellissimo weekend sui crinali che dominano il Lago di Garda, quelli di MONTE BALDO ' GIARDINO D’EUROPA'. 

 

L’ERNIA SENZA DOLORE. PROFESSORE PARMENSE RIVOLUZIONA LE TECNICHE DI INTERVENTO: “IN FORMA IN TRE GIORNI”

Riceviamo e pubblichiamo

L’ernia senza dolore. E’ l’innovazione introdotta dal professore parmense Antonio Darecchio, chirurgo della casa di cura Piccole Figlie di Parma e del San Camillo di Cremona, che ha messo a punto una tecnica laparoscopica innovativa che consente di trattare la patologia erniaria in modo meno invasivo grazie all’utilizzo di speciali ‘colle biologiche’ per il fissaggio delle protesi, invece di punti metallici o traumatici, che provocano forte dolore. E il paziente torna così in piena forma in due-tre giorni.
La tecnica da lui coniata ha ottenuto il certificato di brevetto a livello internazionale (PCT) e si basa sull’utilizzo di uno strumento chirurgico mono-uso e a basso costo. Questo
strumento intrappola il gas CO2 normalmente utilizzato in laparoscopia all’interno di un pallone sottile e trasparente in materiale plastico. La camera gonfiabile a bassa pressione che si crea occupa  tutta la cavità addominale. Il pallone a questo punto assume la forma della cavità addominale entro la quale si gonfia ed in questo modo fa aderire la protesi al peritoneo parietale in modo totale e perfetto.  All’interno della camera gonfiabile si  ha la piena visuale utilizzando la comune ottica laparoscopica. Sul lato viscerale invece l’intestino è schermato e protetto dal pallone stesso ed anche su questo versante è possibile osservare tutto attraverso la telecamera. A questo punto grazie alla piena adesione della protesi alla parete addominale, si può con piena efficienza fissare la protesi alla parete addominale attraversi gli adesivi chirurgici, veicolati attraverso piccole cannule flessibili studiate ad hoc. Gli adesivi manterranno la protesi in sede fino alla sua integrazione nei tessuti del paziente e verranno poi degradati dalle cellule immunitarie. In questo modo non è più necessario utilizzare delle spirali metalliche traumatiche o simili per fissare le protesi.
La storia del professore parmense - figlio ed erede di una generazione di inventori - è stata ripresa nei giorni scorsi dal periodico ‘L’Informatore’, organo di informazione di Unicoop (qui il link: http://www.coopfirenze.it/informatori/notizie/medico-e-imprenditore). Fino ad oggi - ha spiegato Darecchio alla giornalista Silvia Amodio -, "nonostante i progressi tecnologici, le complicazioni postoperatorie sono state tante: il taglio utilizzato in chirurgia tradizionale è molto invasivo. I chiodini, le spirali metalliche e i punti di sutura usati per fissare la retina sono dei corpi estranei che il nostro organismo a lungo andare può rifiutare, il dolore può diventare cronico e la convalescenza è molto lunga. Ecco perché ho messo a punto una nuova tecnica per risolvere questi problemi. Attraverso il mio strumento, brevettato a livello mondiale, riesco a praticare un’incisione di soli 12 millimetri e a far aderire la retina fissandola alla parete addominale senza punti metallici o traumatici, evitando le complicazioni di un intervento invasivo. I miei pazienti hanno la possibilità di tornare in piena forma in due-tre giorni”.


Sasso Marconi. Gli inviti del PD.

Il segretario dell'unione comunale PD di Sasso Marconi, Carlo Sinigaglia,  informa di due incontri organizzati dal suo partito finalizzati per discutere e approfondire la conoscenza il tema la legge sulle Unioni Civile, in programma domani, lunedì 1 febbraio, a Sasso Marconi,  e la modifica costituzionale relativa al superamento del bicameralismo perfetto e Italicum, che si terrà a Borgonuovo, venerdì 5 febbraio .

Gli inviti:




sabato 30 gennaio 2016

Allerta vento per 18 ore in Emilia-R0magna. Dalle 21 di oggi alle 15 di domani, raffiche fino a 100 km/h.



Da ANSA


Allerta di protezione civile in Emilia-Romagna per vento dalle 21 di oggi alle 15 di domani. Il transito in quota di un'onda perturbata determina infatti, dalla tarda serata di oggi, una rapida intensificazione del campo del vento con una componente da sud-ovest. I rinforzi dei venti interessano inizialmente i rilievi appenninici centrali e le relative aree collinari, in seguito i rilievi romagnoli con venti di ricaduta che interesseranno anche le pianure romagnole.

Il vento avrà provenienza sud-ovest e potrà raggiungere valori medi attorno a 30 nodi (56 km/h) con raffiche a 40 nodi (74 km/h) sulla fascia costiera, valori medi attorno a 45 nodi (83 km/h) con raffiche a 55 nodi (101 km/h) per i rilievi. La tendenza nelle 48 ore successive sarà all'esaurimento dei fenomeni.

Casalecchio di Reno. La mancata installazione della Croce nel cimitero fa discutere.

Il consigliere comunale a Casalecchio di Reno per la Lega Nord, Mauro Muratori, interviene nell'animato dibattito sulla 'croce nei cimiteri', dopo che il consiglio comunale di Casalecchio di Reno si è pronunciato per non installare il simbolo cristiano dal proprio campo santo, alla conclusione di un acceso dibattito che ha visto anche momenti in cui i toni si sono infiammati, risultando anche esasperati. Dibattito che ovviamente è continuato nella comunità coinvolta.


Il comunicato:


Il crocifisso non è solo un simbolo religioso, ma è il simbolo di quei valori su cui abbiamo costruito la nostra storia e la nostra civiltà.

Io non sono un religioso praticante, non ho neppure i sacramenti, eppure ho trascorso un'intera vita imbattendomi in crocifissi all'interno di scuole, ospedali, uffici pubblici e privati, senza mai rimanerne turbato o infastidito.

Pur non essendo devoto, lo sento come un simbolo importante della mia esistenza, un qualcosa che ha sempre fatto parte della mia cultura e che mi ha accompagnato durante tutta la vita.

Non mi stancherò mai di ripetere come la penso, e cioè che se qualcuno proviene da un altro Paese con l'intenzione di trasferirsi nel nostro, deve rispettarne usi e costumi ed è lui a doversi integrare accettando ciò che trova, non noi che dobbiamo adattarci alla sua cultura che tra l'altro non ci rappresenta affatto. Diversamente c'è, secondo me, sempre una valida alternativa, ovvero quella di non emigrare o di farlo scegliendo Paesi ove vi sono dottrine maggiormente simili.
Non va bene la croce, bisogna coprire le statue, dobbiamo togliere la carne di maiale dalle mense, arriviamo persino a pensare di vietare presepe e albero di Natale nei luoghi pubblici; e tutto questo per paura di urtare la sensibilità di qualcuno. Un qualcuno che storicamente non ha mai dimostrato di avere alcuna sensibilità, nè verso donne, nè verso bambini, gay, animali o religioni altrui.
Se il problema del comune di Casalecchio è la spesa che dovrebbe sostenere per la croce del cimitero, mi offro volontario per costruirla io stesso, in metallo grezzo e in maniera molto discreta.




Monzuno. I bambini della scuola materna e gli anziani della casa di riposo insieme per un laboratorio culinario.

I bambini della scuola materna e i nonni della casa di riposo di Monzuno avevano progettato di 'biscottare' insieme e hanno biscottato a lungo con vantaggi per entrambi. Gli attori hanno apprezzato il dolce incontro con farina e decorazioni utilizzando mestoli, tegami e forno e gli aspiranti 'biscottai' hanno promosso i loro 'maestri' a pieni voti.

I risultati, come ci si aspettava, sono stati 'più che gratificanti'”, spiega Francesca Boccuzzi della 'cooperativa Sollievo', organizzatrice assieme al Comune, della bella iniziativa, “con conseguenze positive anche per gli anziani che spesso magicamente, a contatto con quelli che potevano essere i loro nipotini, hanno ricordato i procedimenti culinari in modo naturale anche se non praticati da molto tempo. Persino chi soffre di Alzheimer o di Demenza senile ha ripreso l'uso del mattarello, ha ricordato le porzioni dell'impasto e ha dato sfoggio del suo sapere antico. I bambini a loro volta hanno trovato interessantissime le lezioni che vertevano soprattutto sul 'sapere delle mani'. Si può definire, con la dovuta cautela, una esperienza addirittura terapeutica. Certamente da ripetere. Non è questa la prima esperienza e non sarà l'ultima. Ci proponiamo “ prosegue la coordinatrice della casa di riposo Tre Laghetti, “ di allargarla agli alunni delle elementari. In base al periodo dell'anno in cui è programmato l'incontro organizziamo il tema, il paniere degli ingredienti e il risultato. Il prossimo incontro si propone di affiancare il carnevale. Chi parteciperà potrà quindi imparare a fare le sfrappole e gli altri dolci di carnevale”.

L'assessore alla cultura del comune di Monzuno, Ermanno Pavesi, dopo essersi congratulato con gli operatori per il bel risultato, ha aggiunto: “Ciò dimostra che le cose semplici e più vicine di quanto si crede, sono le più fruttifere. L'incontro intergenerazionale si è dimostrato facile e molto proficuo. Un esempio da non dimenticare ed esportare.”






Castel di Casio. Tre moldavi identificati dai Carabinieri.


Questa notte, i Carabinieri di Gaggio Montano, durante un servizio di contrasto ai reati predatori a Castel di Casio, hanno identificato un 22enne, con precedenti di polizia, un 24enne e un 29enne, incensurati, nati in Moldavia, residenti a Bologna, che si trovavano a bordo di un Opel Vivaro.

 Ispezionando il veicolo, condotto dal 29enne, i militari hanno rinvenuto uno zaino con dentro alcuni strumenti idonei allo scasso che il conducente non sapeva giustificarne il possesso. Quest’ultimo sarà deferito per possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli.

Casalecchio di Reno. Arrestati due pusher in via del Lido.


Ieri pomeriggio, durante un servizio antidroga in via del Lido, i Carabinieri di Casalecchio di Reno hanno arrestato un 26enne e un 20enne, nati in Tunisia, senza fissa dimora, che spacciavano eroina a un cliente, non ancora identificato, che si era avvicinato ai due pusher con una banconota in mano. I due spacciatori sono stati fermati e perquisiti. Soltanto il 26enne, gravato da precedenti di polizia e irregolare sul territorio italiano, è stato trovato in possesso di 295 euro e di 3 grammi di eroina, del tipo 'Brown Sugar', racchiusa in sei involucri, del peso di 0,5 grammi cadauno, pronti alla vendita, mentre il 20enne, incensurato, era in possesso di una sola banconota da 5 euro. Arrestati per spaccio di sostanze stupefacenti, i due tunisini sono stati tradotti questa mattina nelle aule giudiziarie del Tribunale di Bologna per l’udienza di convalida dell’arresto.



Leopardi 'protagonista' nella nuova biblioteca di Marzabotto.


Dall'Associazione 'Il Campanile dei Ragazzi':

Il 28 gennaio scorso, a Marzabotto, è stata inaugurata la nuova Biblioteca Comunale. Di questi tempi piuttosto bui, offrire un luogo per lo studio, la lettura, la riflessione e la ricerca personale e anche collettiva, è evento da festeggiare come auspicio di una nuova luce che può aiutarci.

Abbiamo accettato molto volentieri l'invito dell'Amministrazione Comunale a partecipare a questo evento:

Domani, DOMENICA 31 gennaio, nella sala polivalente della biblioteca, ALLE 17, presenteremo un nostro lavoro su Giacomo Leopardi: "Leopardi, un infinito grido d'amore", ritratto di un genio immortale.


L'invito è ad essere con noi e a festeggiare la nuova Biblioteca che, speriamo, ci vedrà in futuro spesso insieme.

Crisi Manz. Fortuzzi chiede di parlarne in Consiglio comunale.




Il consigliere comunale di Sasso Marconi, Pietro Fortuzzi, con una interrogazione chiede un Consiglio comunale aperto per un confronto sulla 'vicenda Manz', l'azienda meccanica a Sasso Marconi in cui sono a rischio 9 posti di lavoro.


L'interrogazione:

Interrogazione urgente scritta

Al Sindaco di Sasso Marconi, Stefano Mazzetti

Oggetto: Manz 

Gent. Sindaco di Sasso M., nella giornata di venerdì 22/01/2016 la multinazionale tedesca Manz ha comunicato la decisione di sopprimere 171 posti di lavoro 9 dei quali riguardano lo stabilimento di San Lorenzo di Sasso M. I licenziamenti risultano incomprensibili anche alla luce delle performance positive che lo stabilimento ha potuto vantare nell’ultimo biennio . L’indisponibilità a qualsiasi confronto richiesto dai sindacati si collocano sulla scia di quanto sta accadendo nel nostro Appennino. Una pericolosa tendenza all’emulazione in particolar modo fra le multinazionali presenti sul nostro territorio. 

Pertanto come consigliere comunale le chiedo:

1) l’immediato convocazione di un consiglio comunale aperto su questa delicata vertenza. 
 
2) chiedo se la MANZ ha ancora intenzione di rinnovare l’affitto del capannone dove attualmente si lavora e che è a breve in scadenza . O la multinazionale ha intenzione di delocalizzare la lavorazione? . Quali sono le sue vere intenzioni? 
 
3) chiedo inoltre un ceck-up completo sulla situazione occupazionale di tutte le ditte metal meccaniche e chimiche (Kemet , Ciba…) presenti a Sasso M .
Ci sono in arrivo altre criticità occupazionali ? Ci informi caro sindaco in modo completo ed esaustivo , glielo chiedono i lavoratori le lavoratrici di Sasso M.

Sasso M.28/01/2016

 il Consigliere Comunale Pietro Fortuzzi

Contro le truffe, la prevenzione è la migliore difesa. I Carabinieri della Compagnia di Vergato e i comuni dell'Appennino Bolognese insieme per una campagna informativa di prevenzione.






Un comunicato dell'Unione dei Comuni dell'Appennino richiama alcuni consigli per difendersi dalle truffe. Consigli che i Carabinieri stanno diffondendo con assemblee, volantini e manifesti.
Le truffe più comuni, in tanti casi non nuove, riescono comunque a mietere vittime: si va dal finto bancario che chiede di verificare i soldi appena prelevati per controllare che non siano falsi e poi li ruba, al finto operatore che invita i cittadini a mettere i soldi nel frigo per preservarli dalla radioattività, e approfitta della distrazione per colpire. Senza poi dimenticare alcuni 'classici' come il finto specchietto rotto, da sistemare con un pagamento in contanti, all'abbraccio amichevole che nasconde il tentativo di sfilare il portafogli.


Ecco la nota:


Contro determinate truffe la prevenzione è la migliore difesa: partendo da questo presupposto il Comando dei Carabinieri di Vergato con la collaborazione dei comuni della montagna bolognese si sta attivando in una campagna di informazione a favore dei cittadini. La campagna prevede la diffusione di manifesti e volantini, oltre ad una serie di assemblee pubbliche presso i comuni dell’Unione. L'obiettivo è fornire indicazioni preziose per prevenire alcuni reati particolarmente odiosi perché colpiscono spesso le persone più indifese, cioè gli anziani.

Il messaggio principale che arriva dai carabinieri è chiaro: la prevenzione è essenziale, per cui i cittadini non solo possono, ma devono chiamare le forze dell’ordine se osservano individui o situazioni sospette. E se purtroppo il reato è già stato compiuto, si pensi per esempio ai furti notturni, è bene avvisare subito, senza rimandare al giorno dopo: in questi casi prima i carabinieri sono informati, meglio è.

Per prevenire le truffe i consigli dei carabinieri sono numerosi. Si comincia con quelli relativi alle truffe in casa. Non fidarsi delle apparenze: i truffatori per farsi aprire la porta ed introdursi in casa possono presentarsi in diversi modi. Spesso sono persone distinte, eleganti e gentili. Dicono di essere funzionari delle poste, di enti di beneficenza, dell'Inps, del comune o della provincia o delle società energetiche, dell’acqua e gas e talvolta appartenenti alle forze dell'ordine. Non bisogna aprire agli sconosciuti e farli entrare in casa; diffidare degli estranei soprattutto se in quel momento si è soli. Non mandare i i bambini ad aprire la porta: in ogni caso, prima di aprire, è bene controllare dallo spioncino e in caso di sconosciuti aprire con la catenella attaccata. Prima di far entrare chiunque è bene accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento.
Non chiamare le utenze telefoniche fornite dagli interessati, perché dall'altra parte potrebbe esserci un complice; tenere a disposizione un'agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Hera, etc.) così da averli a portata di mano, in caso di necessità, per fare un controllo. Diffidare delle persone che si spacciano per operatori di enti pubblici e privati, che con la scusa di perdite di gas, rischio inquinamento e radioattività in zona: consigliano di prendere tutti i soldi e gioielli presenti in casa, di metterli in una busta e di riporli nel frigorifero per “proteggerli”: è una truffa, con la quale i criminali distraggono i malcapitati e li derubano.
Diffidare da chi si presenta a casa dichiarando di appartenere alle forze dell'ordine senza una divisa: a volte i truffatori in abiti civili mostrano un falso tesserino di riconoscimento, mentre le forze di polizia operano in divisa e utilizzano autovetture di servizio. Prima di aprire la porta, è bene dare un'occhiata per vedere se all’esterno vi sono auto dei “Carabinieri” “Polizia” “Guardia di Finanza”, altrimenti meglio chiamare il 112, o chiedere aiuto ad un vicino.
Ci sono poi altri consigli relativi ai comportamenti fuori casa: meglio farsi accompagnare da qualcuno in banca o in posta, soprattutto se si deve ritirare o versare del denaro; mai lasciare incustodita la borsa mentre si fa la spesa e attenzione a chi urta o si avvicina senza motivo, perché è una tecnica per rubare il portafogli o sfilare la collana; mai riporre la borsa nel cestello portaoggetti della bicicletta, da dove può essere facilmente asportata.

Attenzione poi a tecniche subdole, quali quella dell'abbraccio: non è opportuno fermarsi per dare ascolto a sconosciuti, anche se all’apparenza sono cordiali e ben vestiti, si spacciano per amici o chiedono indicazioni stradali. Spesso costoro ringraziano e abbracciano, ma nel farlo sfilano via il portafogli, l’orologio o la collanina. Altra truffa è quella del falso impiegato postale o bancario: si avvicina all'uscita della posta o della banca, mostra velocemente un tesserino e chiede di controllare se le banconote appena ritirate siano autentiche. Ovviamente il denaro verrà ritenuto falso e verrà rubato. C'è poi la tecnica della giacca sporca: donne o uomini, con bambini o ragazzi, urtano le vittime rovesciando loro addosso una bibita o un caffè, poi con la scusa di ripulire gli abiti rubano il portafogli. Non sembra tramontare poi il sempreverde trucco dello specchietto. Mentre a bordo di un'auto la vittima incrocia un'altra vettura o un pedone, sente un tonfo secco sulla carrozzeria: l’altro veicolo si ferma e il conducente scende mostrando i danni sulla carrozzeria o allo specchietto della sua auto. In alternativa c'è un pedone che lamenta di essere stato colpito, chiedendo di essere risarcito. Inevitabilmente la scena si risolve con la richiesta di una piccola somma di denaro in contanti, per risolvere il tutto senza fare denuncia all'assicurazione: ovviamente è una truffa.
Non ci si può fidare nemmeno di chi si presenta di persona o al telefono come un “amico” o “avvocato”, sostenendo di conoscere la vittima, i suoi parenti o i suoi conoscenti. Costui affermerà che il nipote o il figlio della vittima ha avuto incidente, o che è stato fermato dalle Forze di Polizia, o che ha effettuato un acquisto ed ha bisogno di soldi. Quale sia la scusa, il risultato è sempre la richiesta di denaro in contanti, o anche l'offerta di accompagnare la vittima per un prelievo in banco. Si tratta di una truffa, e nemmeno troppo originale.


venerdì 29 gennaio 2016

A Casalecchio di Reno tre appuntamenti per piccolissimi con Elisa Mazzoli e i tanti personaggi dei suoi libri per bambini.


Domani, sabato 30 gennaio, sabato 20 febbraio e sabato 19 marzo, alle 10.30, presso la Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno, tre incontri per bambini da 1 a 4 anni con Elisa Mazzoli, per conoscere in modo divertente i personaggi dei suoi libri nell'ambito del progetto nazionale Nati per Leggere.


Sabato 30 gennaio, un "Morbido cucù" attende i bambini da 12 a 24 mesi: storie morbide, dolci canzoni, fili da intrecciare, carezze e sorprese insieme ai pupazzi dei personaggi di Morbido mare - Morbido giocare (Bacchilega, 2013), Nonni cucù (Franco Panini Ragazzi, 2014) e Racconti Incanti (Coccole Books, 2014), per concludere con un girotondo in cui intrecciare insieme la treccia di Nonna Corteccia.
Sabato 20 febbraio, i bambini da 24 a 36 mesi sono invitati ad ascoltare "Favole piccole", incontrando Dindo, il porcellino d'India tra i protagonisti del libro Favole piccole (Fulmino, 2014), e il suo zaino pronto per viaggi e avventure, insieme ad altre storie di animali.
Sabato 19 marzo, appuntamento finale con "Un animale in biblioteca": i bambini da 3 a 4 anni saranno chiamati a liberare il tenero Dragosauro, grande pupazzo rimasto chiuso in una biblioteca, e ad ascoltare le sue dolci narrazioni, per poi svolgere insieme un piccolo laboratorio sulle sequenze narrative.
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Ogni appuntamento prevede la partecipazione di un massimo di 15 bambini; è quindi consigliato l'acquisto in prevendita presso la Biblioteca C. Pavese, dal martedì al sabato dalle 14.00 alle 19.00 e nei tre sabati di attività mattutina dalle 10.00 alle 11.30. Il giorno delle attività, dalle ore 10.00, sarà comunque possibile l'acquisto di eventuali posti residui.

Elisa Mazzoli, nata nel 1973, vive a Cesenatico, ma spesso viaggia per incontrare bambini e adulti come mediatrice della narrazione, ascoltando e narrando storie. Dal 1996 scrive libri per bambini e ragazzi, molti dei quali hanno un CD allegato con la voce dell'autrice che racconta e canta, e storie e canzoni per la radio, e conduce incontri di narrazione e corsi in scuole, biblioteche, librerie e centri famiglie, per insegnanti, genitori e operatori del settore infanzia nel territorio nazionale. Nel 2012 ha prestato la sua voce al libro per bambini La maestra è un capitano di Antonio Ferrara.

Casalecchio di Reno si prepara al Carnevale. I bambini imparano a realizzare il costume , la maschera e gli abiti da sfilata CON MATERIALI DI RIUSO.


Sabato 30 gennaio, dalle 14.30 alle 16.30, presso la Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno, si terrà un laboratorio gratuito per bambini, per costruire, con stoffe e materiali di riciclo, il proprio costume e la propria maschera da portare in sfilata al Carnevale dei Bambini di domenica 14 febbraio.


Ulteriori due laboratori (indipendenti e con le stesse modalità) sono in programma sabato 6 febbraio dalle 14.30 alle 16.30 e sabato 13 febbraio dalle 14.30 alle 16.00. In questa ultima data, dopo il laboratorio, alle 16, si terrà la Sfilata di Carnevale aperta a tutti, anche a chi non ha partecipato al laboratorio, e a seguire animazione con l’Associazione Machemalippo, con merenda finale offerta da Casalecchio Insieme.

I tre laboratori gratuiti sono per bambini da 5 a 12 anni.

Per evitare sprechi, dopo la domenica di sfilata verrà richiesto di restituire i costumi realizzati, al bancone del piano terra di Casa della Conoscenza in modo da arricchire il nucleo di abiti originali di Carnevale, già costituito nel 2014, da prestare ad altri bambini e ragazzi nei prossimi anni.

Ogni laboratorio è gratuito e aperto a un massimo di 20 partecipanti; è quindi obbligatoria la prenotazione presso la Biblioteca C. Pavese, (051.598300 – biblioteca@comune.casalecchio.bo.it).


Eseguita una Ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti di un rapinatore seriale di donne anziane. Forse stava preparandosi a derubare la 'nonna' di turno.


I Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari disposta dal GIP, dott. Alberto Gamberini, su richiesta del Dott. Roberto Ceroni della Procura della Repubblica di Bologna, nei confronti di B.P., un 53enne di Ozzano Emilia, accusato di essere l’autore di tre rapine in danno di altrettante donne anziane, aggredite mentre stavano tornando a casa.
Il primo episodio era accaduto la mattina del 7 novembre scorso, in via Salvador Allende di Ozzano, quando il malfattore, dopo aver minacciato una 67enne con un cacciavite, le rapinava la borsa, contenente 500 euro, tre carnet di assegni, la tessera bancomat, alcuni effetti personali e le chiavi dell’abitazione di Bologna e di una casa di vacanza in Toscana. Superato lo shock iniziale, la vittima si è recata presso la caserma dei Carabinieri per sporgere una denuncia e fornire la descrizione del rapinatore che aveva agito a volto scoperto.
Il 10 e l’11 novembre si sono verificati altri due episodi analoghi, sempre a Bologna, uno in via Luigi Bombicci, ai danni di una 73enne, costretta a consegnare al malvivente una banconota da 50 euro, e un altro in via Abramo Lincoln, nei confronti di una 86enne che si vedeva asportare la borsa contenente 150 euro, varie carte bancomat e un telefono cellulare.
Durante i fatti accaduti in via Luigi Bombicci, alcuni testimoni, richiamati dalle urla della vittima, hanno notato il rapinatore fuggire a bordo di una Peugeot 107 di colore rosso e sono riusciti a prendergli il numero di targa. L’auto è risultata intestata al 53enne di Ozzano Emilia, noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia.
Il giorno seguente, due Carabinieri della Stazione Bologna Mazzini, mentre, liberi dal servizio, si trovavano nei pressi del centro commerciale “Fossolo 2”, hanno notato la stessa Peugeot parcheggiata lungo la strada con un uomo seduto al posto di guida che veniva subito identificato nel 53enne di Ozzano Emilia. Sottoposto a una perquisizione personale e veicolare, il soggetto è stato trovato in possesso di un cacciavite e di una parte della refurtiva proveniente dalla rapina commessa in via Abramo Lincoln.
Al termine delle indagini, B.P., messo alle strette, ha ammesso di aver “rubato” gli effetti personali di alcune signore di Bologna per necessità, poiché disoccupato. Il reato contestato, però, è stato rapina aggravata continuata, e i militari hanno avanzato anche una richiesta di applicazione di misura cautelare. La tesi investigativa dei Carabinieri è stata pienamente accolta dalla Procura della Repubblica di Bologna e mercoledì notte il presunto rapinatore è stato fermato nei pressi di Ozzano Emilia e sottoposto agli arresti domiciliari.
Sono in corso ulteriori indagini per stabilire se il 53enne, gravato da precedenti di polizia per guida in stato di ebbrezza, sia responsabile di altre rapine.


Anche alla Manz di Sasso Marconi, presidio degli operai ai cancelli.

E' il secondo giorno di sciopero allo stabilimento della multinazionale tedesca Manz di Sasso Marconi e il primo di presidio ai cancelli. A portare i lavoratori a incrociare le braccia, la notizia che la proprietà ha annunciato  9 esuberi e l'intenzione quindi di ridurre l'organico, dalle 91 unità oggi in carica, a 82. La notizia è giunta inattesa e ha avuto l'effetto di una bomba.
Voci di possibili difficoltà della Manz a Sasso Marconi ne giravano. Ma erano considerate 'sfoghi irrazionali di gufi' poiché gli indicatori produttivi ed economici del sito erano rassicuranti. La produzione aveva mercato e il fatturato era buono.
Nello stabilimento di Sasso Marconi, erede della sezione meccanica della storica Arcotronics, si realizzano principalmente batterie al litio e lo scorso anno ha fatto registrare un aumento di fatturato del 20 %, sottolineano i lavoratori.
La ragione degli scioperanti la riferisce Primo Sacchetti ( nella foto) della Fiom: “L'atteggiamento dell'azienda è inaccettabile. Siamo di fronte a una azione unilaterale. Manca persino un progetto di uscita concordata che metta in campo ammortizzatori sociali. Il modo di procedere è persino peggiore di quello della Saeco di Gaggio Montano. Abbiamo istituito il tavolo di crisi”, continua Sacchetti, “cui parteciperanno anche Regione e Città metropolitana. La proprietà non può prendere una tale posizione. Come sindacato abbiamo già fatto una proposta. E' poi incomprensibile che si serva di 30 lavoratori esterni e punti contemporaneamente alla riduzione dell'organico”. 

Anche Lorenzo Tamarri ( nella foto) della Fim CISL si dice preoccupato per il modo di procedere. “ Siamo ormai diventati numeri di un elenco impersonale. In una sede lontana si decide di ridurre del 10 % l'organico e una scure si abbassa per soddisfare tale percentuale in tutti i siti produttivi del gruppo. Qui a Sasso Marconi la situazione è particolarmente preoccupante poiché essendo il numero degli esuberi inferiore a 10 la procedura per il licenziamento è più breve e semplificata, quindi più pericolosa. Vogliamo entrare nel merito in un confronto costruttivo con la proprietà. Siamo al secondo giorno di sciopero e non sono escluse altre azioni se l'azienda rimane sulle sue posizioni”. 

Stefano Tomesani
Per la RSU, Stefano Tomesani e Roberto Francia, il primo nella logistica, il secondo impiegato, non nascondono il loro disappunto: “E' incredibile. Non ci saremmo mai aspettati dalla proprietà la denuncia di esuberi perchè tutto andava bene: fino a poco tempo fa si assumeva e si ipotizzavano altre assunzioni.
Roberto Francia
Preoccupa poi la chiusura della direzione generale a discutere la proposta”.


 Nubi sempre più grigie all'orizzonte occupazionale della Valle del Reno.


Considerazioni in vista del 'referendum'.

Da Dante Franchi con la precisazione: “ E' utile la pubblicazione di questi spunti della professoressa di diritto Costituzionale Lorenza Carlassare ( nella foto) , che già ha partecipato all'evento tenutosi a Marzabotto i 30 marzo dello scorso anno, sulle riforme costituzionali.
La professoressa propone importanti elementi di approfondimento e di riflessione che potranno divenire particolarmente importanti in vista del fatto che i Cittadini saranno chiamati ad esprimere il loro parere nel referendum confermativo delle riforme in via di definitiva approvazione".

Ecco il testo della nota di Lorenza Carlassare dal titolo "INCROCIO PERICOLOSO”.

1. Un’occasione perduta. Mi dispiace che si debba arrivare al referendum . Si è persa un’occasione. Questioni in discussione da tempo si potevano agevolmente risolvere ; nessuno difendeva il bicameralismo paritario, l’accordo sulla sua modifica era praticamente unanime. Bastava procedere seguendo le vie indicate dalla Costituzione, dopo una riflessione approfondita e un confronto serio tra le diverse posizioni per giungere al risultato condiviso richiesto dall’art. 138.

Le Costituzioni sono fatte per durare, non le si può cambiare secondo gli umori della maggioranza del momento, la quale può esprimere, legittimamente, il proprio indirizzo politico nelle leggi, non nella Costituzione che è di tutti. Per questo sono previsti procedimenti più articolati e complessi che coinvolgano le minoranze e non consentano a chi governa di disporre della Costituzione. E sempre per questo è previsto infine un referendum , a disposizione di chi si oppone a modifiche non condivise per salvare l’integrità della Costituzione.
Ho sperato fino all’ultimo in un ripensamento , nell’attenzione ai rilievi altrui, in un sussulto di ragionevolezza ; la folle corsa verso il risultato ha travolto invece il rispetto per le minoranze e la dialettica democratica in un percorso dominato dalla velocità. Ogni proposta diretta migliorare la legge costituzionale rendendola accettabile sono state arrogantemente respinte o addirittura drasticamente escluse dalla discussione : la riflessione critica, evidentemente, non abita qui!
Tutto sembra irragionevole, ma è solo apparenza : gli obbiettivi diventano più chiari e decifrabili man mano che il disegno complessivo prende forma.
2. La composizione del Senato, i cittadini senza ‘voce’. Partiamo dalla composizione del Senato. In un momento in cui si registra uno scollamento fra popolo e istituzioni , sarebbe logico aspettarsi dalla politica la ricerca di soluzioni dirette ad attenuare la distanza e a far sentire ai cittadini che hanno voce nelle istituzioni , che trovano ascolto e non sono ‘fuori’, estranei a un sistema lontano . Di fronte al desiderio forte e diffuso di ‘partecipare’, pensando a un Senato delle Regioni, sarebbe stato particolarmente importante coinvolgerli nella scelta dei senatori ,di coloro che dovrebbero rappresentare a livello centrale le esigenze di ciascuna Regione .Non è stato così.
Cos’è accaduto,invece?
I canali di trasmissione delle domande sono stati drasticamente recisi da una ‘riforma’ che si comprende solo innestandola in un disegno complessivo il cui perno non è la legge costituzionale ma la legge elettorale, approvata con la stessa frenetica velocità, contingentando tempi e impedendo il dibattito, cosa inspiegabile, per una legge destinata ad entrare in vigore solo in tempi futuri. Anche questo sembra irragionevole ma non lo è. Bisognava infatti approvare subito l’Italicum perché senza di esso la legge costituzionale non sarebbe servita a raggiungere l’obiettivo vero : verticalizzare il potere e gestirlo senza ostacoli e limiti da parte di nessuno, cittadini compresi.
E i cittadini, alla fine, sono rimasti senza voce: con un Senato non più eletto dal popolo ma dai Consiglieri regionali ( che si eleggono fra loro!) ; con Provincie abolite che però funzionano ma senza il Consiglio Provinciale che i cittadini eleggevano e una Camera non più ‘rappresentativa’ dominata da una maggioranza artificiale creata alterando l’esito del voto. Una Camera che una minoranza, anche esigua, è in grado di dominare , dominando insieme le istituzioni tutte senza trovare limiti politici -le altre forze sono ridotte all’irrilevanza- né limiti giuridico-costituzionali. L’influenza della potente maggioranza artificialmente creata può estendersi infatti alle stesse istituzioni di garanzia.
3. L’Italicum ,la soglia e il trucco del ballottaggio. Una minoranza anche esigua può prendere tutto. La soglia del 40% prevista dall’Italicum per ottenere il premio in seggi è del tutto fittizia, scritta sulla carta all’ unico fine di non contrastare apertamente la sent. n.1 del 2014 che, dichiarando illegittimo il Porcellum, condiziona la legittimità dell’attribuzione del premio all’indicazione di una ‘soglia’. Ecco allora che l’Italicum la stabilisce al 40%; ma è una soglia di fantasia , un semplice schermo, perchè in realtà non interessa a nessuno: se non la si raggiunge, interviene il ballottaggio. Il trucco è qui ; attraverso il ballottaggio il legislatore ha aggirato la sentenza costituzionale . Al ballottaggio, infatti, sono ammesse le due liste più votate qualunque sia la percentuale ottenuta, senza che sia prevista alcuna soglia per partecipare . Sicché, pur ottenendo un risultato modesto ( il 20%, ad esempio,o anche meno) , chi vince piglia tutto.
I ricorsi presentati contro l’Italicum sono già molti ed è presumibile che la Corte dichiari illegittima anche questa nuova legge elettorale.
4.Il ruolo di un Senato legislatore sconnesso dal popolo. Tornando al Senato, i sostenitori della legge costituzionale tendono a minimizzarne l’importanza, a minimizzarne compiti e ruolo : conta poco -si ripete- non è dunque il caso di discutere tanto sulla sua composizione. Un’altra falsità, un’altra ipocrisia! Al nuovo Senato, mal costruito, sono affidate funzioni di carattere costituzionale, ad esempio l’elezione di due dei cinque giudici costituzionali eletti, ora, dal Parlamento in seduta comune: oltre seicento deputatine eleggeranno tre, cento senatori ne eleggeranno due! Il divario di potere è evidente, com’è evidente l’intenzione del governo di mettere le mani sulla Corte anche attraverso un Senato manipolabile ( già la Camera lo sarà, vista la nuova legge elettorale). Funzioni importanti, di carattere costituzionale: il Senato infatti è un (co)legislatore, partecipando alla funzione legislativa con gli tessi poteri della Camera -esattamente come oggi- nelle leggi di revisione costituzionale, ma non solo. Devono essere approvate da entrambi secondo le normali regole del bicameralismo paritario anche leggi ordinarie del massimo rilievo, leggi d’indirizzo politico e non leggi legate alla sola dimensione regionale.
Ma la sovranità -disse Meuccio Ruini alla Costituente- “spetta tutta al popolo” e “il fulcro dell’organizzazione costituzionale” è nel Parlamento “che non è sovrano di per sé stesso, ma è l’organo di più diretta derivazione del popolo: e come tale… ha la funzione di fare le leggi”. E’ un concetto di sempre che spetti al popolo o ai suoi rappresentanti fare le leggi, un concetto ribadito nel modo più chiaro da Marsilio da Padova nel Defensor Pacis del 1324: soltanto il corpo di tutti i cittadini (civium universitsas) ha l’autorità di fare le leggi perché ogni cittadino dev’essere libero e non soggetto al dispotismo altrui come avverrebbe se uno o pochi facessero le leggi ”auctoritate propria supra civium universitatem”; sarebbe “aperta la strada all’oligarchia” se si concede il potere legislativi a “pochi”, o alla “tirannia” se “si concede il potere legislativo a un solo uomo”.
E “non sarebbe cosa sicura affidare la funzione legislativa alla discrezione di pochi”; potrebbero guardare più al vantaggio privato che al vantaggio comune, mentre la legge “che solo il corpo dei cittadini ha l’autorità di fare”, non è fatta “per essere utile all’amico o nociva al nemico, ma in universale”. Amo Marsilio e lo cito spesso; dovrebbero rileggerlo i nostri “riformatori”!
Accennerò soltanto a un altro importante rilievo, già approfondito in particolare da Gaetano Azzariti: l’argomento più convincente a favore della riforma del Senato era la semplificazione del procedimento legislativo. Tutto invece si è complicato: al posto di uno, abbiamo sei o sette procedimenti.
La presenza-assenza del Senato nella varietà delle previsioni, ha generato una complicazione incredibile! Senza contare l’ altra decisiva variante, il nuovo potere del governo di intervenire nel procedimento legislativo, determinando il contenuto delle leggi.
5. Cambia le forma di governo, cambia la forma di stato. Chi vuole difendere la legge costituzionale cui ci opponiamo, non si stanca di ripetere che non viene toccata la forma di governo come invece avveniva nella riforma del centro-destra, bocciata dal popolo col referendum del 2006 . Il testo non ne parla, è vero, ma è di nuovo l’intreccio perverso fra riforma costituzionale e Italicum a tornare in gioco; negli ingranaggi del sistema complessivo si nascondono le peggiori deformità.
Il punto centrale, la chiave che apre tutte le porte, sta ancora una volta nel ballottaggio attraverso il quale si arriva in modo traverso all’elezione diretta del Premier. Al ballottaggio partecipano due liste; essendo una competizione a due avrà necessariamente un vincitore che tenderà ad attribuire al voto popolare il valore di un’investitura personale, anziché presentare il ballottaggio per ciò che dovrebbe essere: la fase terminale di un procedimento finalizzato ad eleggere i membri della Camera dei deputati. In base a quell’interpretazione del voto, il futuro Premier potrà anche definirsi -come si definiva Berlusconi- l’unto del Signore; sarà difficile, dopo, togliergli “l’unzione”!
Senza mutare il testo, si arriva così all’abbandono della forma di governo parlamentare stabilita nella Costituzione. E non certo per avvicinarsi al modello presidenziale americano -che rispetta in modo rigoroso il principio della separazione dei poteri e i limiti reciproci- ma al modello autoritario novecentesco che, a suo tempo, l’Italia ha felicemente esportato.
Ma non è la sola forma di governo che finirà travolta; in assenza di limiti e controlli, senza contrappesi politici e istituzionali, si uscirà dalla stessa forma di Stato, dalla democrazia costituzionale .
C’è un filo sotterraneo che lega ogni cosa. Gobetti accusava il potere di allora di non voler portare il conflitto sociale in Parlamento, di non volere che affiorasse nelle istituzioni, entrando nel dibattito parlamentare dove lo scontro tra interessi diversi poteva comporsi coi metodi della democrazia: alla Camera, come altrove, si voleva il ‘pensiero unico’!
Anche a questo serve una legge elettorale iper maggioritaria."


giovedì 28 gennaio 2016

La Lega Nord partecipa domani al presidio della Saeco a Gaggio Montano.




Riceviamo e pubblichiamo:

La Lega Nord delle regioni Emilia-Romagna e Toscana sarà domani, venerdì 29 gennaio,  alle 10.30, a Gaggio Montano, in supporto all'azione dei lavoratori della Saeco.
I consiglieri regionali emiliani Alan Fabbri e Daniele Marchetti, quello toscano Claudio Borghi Aquilini e la candidata sindaco di Bologna, Lucia Borgonzoni, assieme a tutti gli esponenti locali della Carroccio si uniranno al presidio di protesta presso la sede della Saeco.
"Quando sono aziende sane e produttive a chiudere per trasferirsi all'estero - ha dichiarato Daniele Marchetti - non si può dare la colpa alla crisi. Le responsabilità, oltre a quelle dirigenziali, sono da
individuare nelle istituzioni, manifestamente incapaci di trattenere le imprese sul proprio territorio".




Appennino senza pace, anche Manz licenzia: "Multinazionali sfruttano e lasciano macerie" Un'altra multinazionale pronta a licenziare sull'Appennino. Sindacati "pericolosa tendenza a emulazione fra multinazionali di un territorio già provato dalla crisi". Attacchi anche dalla politica: "Vengono in regione e fanno razzia delle nostre attività per poi sparire"



Da Bologna Today




La Manz, multinazionale tedesca che occupa circa 1800 persone in tutto il mondo, ha comunicato la decisione di sopprimere 171 posti di lavoro, 9 dei quali riguarderanno lo stabilimento di Sasso Marconi. Lo rende noto Fiom Cgil e Fim Cisl, denunciando che "i licenziamenti risultano totalmente incomprensibili anche alla luce delle performance positive che lo stabilimento di Sasso  ha potuto vantare nell’ultimo biennio, sia in termini di produttività, sia in termini di fatturato. Tanto più se se si pensa che nello stabilimento , che oggi occupa 91 addetti, sono presenti altri trenta lavoratori appartenenti a ditte esterne". I sindacati fanno sapere di aver proposto "un ampio ventaglio di soluzioni alternative ai licenziamenti: dalla Cassa Integrazione, ai Contratti di solidarietà, alla Mobilità incentivata su base volontaria. MANZ ha rifiutato qualsiasi proposta".
Pronta la reazione dei lavoratori MANZ di Sasso Marconi che nella giornata di ieri hanno scioperato e torneranno a mobilitarsi, annunciando un ulteriore pacchetto di quattro ore da effettuarsi domani, data in cui è previsto il prossimo incontro con la Direzione aziendale.
PREOCCUPAZIONE PER L'APPENNINO. La situazione Manz preoccupa ancor di più i sindacati, se inserita nel contesto: "pare collocarsi sulla scia di quanto sta purtroppo accadendo, da qualche mese a questa parte, in tutto il territorio dell’Appennino bolognese" (vedi ad esempio il caso Philps Saeco).
"Una pericolosa tendenza all’emulazione - graffiano ancora Cgil e Cisl - sembra infatti diffondersi fra le aziende, in particolar modo fra le multinazionali, di un territorio già così duramente provato dalla crisi, e il rischio che si apra una stagione complessa e difficile è più che mai concreto".

Sferzata alle multinazionali operanti sul nostro territorio anche da parte di L'Altra Emilia Romagna, che accusa: "Vengono in regione e fanno razzia delle nostre attività industriali per poi sparire dopo aver sfruttato lo sfruttabile lasciando macerie alle spalle".

 Per Piergiovanni Alleva ( nella foto), consigliere regionale AER è "inaccettabile che un'altra multinazionale, stavolta tedesca, la Manz di Sasso Marconi, abbia licenziato 9 lavoratori in assenza di qualsiasi giustificato motivo". Alleva sprona la politica " a far sentire la propria voce anche con la necessaria durezza quando è il caso. E' ora quindi che, in base all'articolo 41 della Costituzione,  nella nostra regione la clausola sociale diventi quella automatica e naturale alla base di tutti gli accordi di insediamento, penso ad esempio alla recente costruzione della fabbrica della Philip Morris dove sarebbe stato opportuno farlo". Clausole che - ribadisce Alleva - sono "fondamentali perché queste intese a favore di terzi danno diritti risarcitori a capo dei lavoratori in caso di disimpegno immotivato dell'impresa".
Per scongiurare la delocalizzazione nelle aziende già presenti - l'AER pensa "bisognerebbe ricorrere al sistema con il quale negli anni Ottanta fu sconfitta la pirateria nei contratti: quindi bisogna pensare ad un sistema di aggravio o alleggerimento dei carichi contributivi e fiscali da modulare in base all'impegno a non delocalizzare per almeno una decina d'anni". 





Manz annuncia licenziamenti a Sasso Marconi. Torna l'S.o.s per il lavoro in Appennino



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