lunedì 29 maggio 2017

Sasso Marconi. Le fiamme appiccate ai dissuasori della Porrettana non sono ancora spente.

I capogruppo consiliari delle liste civiche UN'ALTRA SASSO e SASSO LIBERA informano:

E' stata depositata in segreteria comunale di Sasso Marconi la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale Straordinario.


I consiglieri motivano la richiesta con l'avvenuta adozione da parte dell'Amministrazione comunale di un importante sistema di dissuasione della velocità lungo la Porrettana e con i recenti atti vandalici che hanno colpito proprio i dissuasori per i quali sarà indispensabile un ripristino o l'esame di possibili soluzioni alternative.

I capogruppo indicano quale punto da indicare nell'ordine del giorno: “ La situazione della viabilità del Nostro Territorio, con particolare interesse alla strada Porrettana, esaminando le possibili, migliori, soluzioni da individuare nell'interesse di tutti".


Uno dei dissuasori bruciati
Il gruppo capitanato da Eugenio Salamone aggiunge un comunicato nel quale si legge:

Autovelox a Sasso Marconi, facciamo chiarezza.
La forza dei “fatti”

Cominciamo questo nostro comunicato, condannando fermamente, senza mezzi termini, gli atti vandalici compiuti contro un bene di tutti, sia esso patrimonio dello Stato, della Regione o del Comune. Comportamenti di questo tipo vanno ben oltre il normale confronto o scontro fra idee diverse; sono a tutti gli effetti atti violenti che vanno condannati e puniti con assoluta fermezza. Questo detto, non possiamo però davvero tacere su un altro tipo di prevaricazione della quale forse non tutti sono venuti a conoscenza, ma che riteniamo sia giusto far emergere. A fronte di un problema che c’è, è evidente ed è da tempo sotto gli occhi di tutti (ci riferiamo ovviamente all’alta velocità dei veicoli in transito lungo la strada porrettana), l’attuale Amministrazione di Sasso Marconi, SENZA ALCUNA COMUNICAZIONE PREVENTIVA, DISCUSSIONE O MAGARI APERTURA DI UN CONFRONTO FUORI O DENTRO IL CONSIGLIO COMUNALE, CON LA CITTADINANZA, I COMMERCIANTI, LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA, HA IMPOSTO IL BLOCCO AL TRANSITO DI VEICOLI PESANTI ANCHE AUTORIZZATI E UN SISTEMA DI DISSUASIONE DELLA VELOCITA’ DI TALE PORTATA DA NON POTER CHE SUSCITARE IN PAESE UN NOTEVOLE LIVELLO DI CONFLITTO CHE SI SAREBBE SENZ’ALTRO POTUTO EVITARE. Proporre un confronto su una tematica di questo tipo o attivarsi per informare dettagliatamente la cittadinanza, il Consiglio Comunale, i commercianti e le Associazioni di categoria sulla scelta che si stava per intraprendere, non sarebbe e non è mai una “perdita di tempo” o uno “sforzo inutile”, ma una bellissima dimostrazione di politica condivisa e di alta affermazione di democrazia, che in questo, come in molti altri casi, è venuta meno.

Le soluzioni?

Passiamo ora a cercare possibili soluzioni al problema, perché tanto e troppo si è parlato in questi giorni e solo da parte di pochi è emerso un positivo tentativo di entrare nel vivo della questione. Un’Altra Sasso ritiene che nei centri abitati la velocità sia un fattore che vada rispettato, tanto nell’interesse dei pedoni quanto in quello degli altri utenti della strada e dei residenti.
Riteniamo che nei centri abitati la velocità sia un fattore che vada rispettato, tanto nell'interesse dei pedoni quanto in quello degli altri utenti della strada e dei residenti. La velocità è una questione di rispetto, se si corre non si infrange solo la regola (moderna o antica che sia) dei 50 km/h, ma si calpesta la libertà delle persone di fruire delle strade in sicurezza. La soluzione adottata attualmente tuttavia, ci pone non pochi interrogativi, a cominciare dalla spesa che questa soluzione avrà una volta superata la fase sperimentale; una spesa che riteniamo sia doveroso e corretto, nonchè intellettualmente onesto, rendere pubblica: i Sassesi devono sapere come vengono investite le risorse e in quale misura. Attualmente i "bidoni" sono solo spaventapasseri e sembra che l'effetto di far rallentare le persone sia stato centrato, ma ci chiediamo se invece un pattugliamento più assiduo dei nostri agenti non risolverebbe semplicemente la cosa. Non stiamo parlando di multe, stiamo solo parlando di visibilità, se una pattuglia permane in una posizione a margine della strada l'effetto è il medesimo e non si rischia di spersonalizzare il controllo riducendolo a una mera verifica elettronica. Per la sera, piuttosto, che è il momento in cui il rischio è maggiore si potrebbe optare per una postazione di rilevamento fissa, come a Zola Predosa nei punti in cui sono avvenuti incidenti mortali. Oltre a questo, esistono anche altri buoni rimedi adottati da comuni vicini, come a Pian di Venola sotto il Comune di Marzabotto, dove è stato installato un sistema di semafori intelligenti che rilevando anticipatamente la velocità del veicolo in arrivo, scattano rossi all’istante; e questo, lungo tutti i rettilinei e gli attraversamenti pedonali della nostra Porrettana, potrebbe davvero rivelarsi un’ottima soluzione.
Vogliamo ricordare che la quantità di moto è uguale al prodotto massa per la velocità, quindi anche la matematica e la fisica ci confermano che la velocità conta eccome negli incidenti, ma non pensiamo che disseminare la Porrettana di velox (veri o finti) a spese (ignote e future) della collettività sia la scelta migliore, più onesta e soprattutto che permetta un ritorno migliore di credibilità. L’uso della violenza è sempre sbagliato, tanto quello “lecito” dell’imposizione dei velox senza alcuna concertazione con i cittadini quanto quello “illecito” del danneggiamento dei bidoni/velox: solo una buona politica avrebbe trovato tempo e spazio per il confronto e l’ascolto decidendo successivamente cosa fare e non cosa imporre.

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