lunedì 19 marzo 2018

Sasso Marconi vende azioni Hera anche per 'rifare' la piazza.

Il comune di Sasso Marconi ha in progetto l'alienazione di una quota di azioni Hera, per un importo di 300.000 euro, con cui affrontare alcune necessità organizzative: la sistemazione e ottimizzazione di attrezzature di parchi e giardini per un totale di 40.000 euro, interventi sull'illuminazione pubblica per altri 40.000 euro, l'adeguamento e miglioramento antisismico di fabbricati scolastici (50.000 euro), l'ultimazione del magazzino comunale ( 40.000 euro), la pavimentazione della piazza ( 30.000 euro) e un intervento di manutenzione straordinaria negli impianti sportivi ( 100.000 euro). 

Il Consiglio comunale ha approvato il programma, presentato dall'assessore al bilancio Mirco Turruni, il quale ha precisato che la vendita delle azioni non intacca la quota vincolata di azioni Hera in possesso del Comune e che avverrà rispettando il diritto di prelazione attribuito agli enti pubblici. La prelazione vuol garantire la maggior quota pubblica di possesso azionario dell'azienda. La proposta ha registrato però dei distinguo. Il consigliere di minoranza Pietro Fortuzzi ha annunciato il suo voto contrario poiché l'operazione fa parte del programma di bilancio annuale del Comune, a cui ha dato a suo tempo parere sfavorevole. Il capogruppo di ' Un'Altra Sasso' , Eugenio Salamone, ha precisato che, pur condividendo gli interventi e le finalità della vendita, non approva l'intenzione di assottigliare il pacchetto comunale di azioni Hera poiché, in futuro la quota dividendi sarà più contenuta. Ciò, a suo giudizio, va a discapito del sostegno servizi, cui sono destinati i proventi delle quote Hera. Ha rimarcato come non si operi per avere 'risparmi di gestione' che, se attuati, potrebbero assolvere al programma di interventi presentati. Pur annunciando il voto contrario del suo gruppo, giustificato 'dall'appartenenza all'opposizione', il capogruppo di Sasso Libera Stefano Raimondi ha comunque condiviso la finalità e non ha criticato l'origine da cui provengono le risorse necessarie agli importanti interventi. La difesa della proposta è arrivata dal gruppo di maggioranza 'Sasso Marconi, la città che vogliamo', il cui capogruppo Silvia Martini ha messo in risalto l'inderogabilità delle azioni che si intendono attuare, sollecitate da tempo non solo dai cittadini, ma dalle stesse opposizioni e come la proposta della giunta sia perfettamente in linea e rispettosa dell'ordinamento. Infine l'intervento del consigliere di maggioranza Federico Feliziani che ha annunciato il suo voto favorevole alla proposta per la sua appartenenza consiliare. Ha però sottolineato: “Ogni volta che si vende qualcosa dobbiamo essere consapevoli dell'irreversibilità dell'operazione. Non importa avere la sfera di cristallo per immaginare periodi non floridi per gli enti locali che faranno fatica a riportare in mano pubblica ciò che adesso portano sul libero mercato. Verrebbe da dire 'ogni lasciata è persa' ed è questo che mi fa essere poco entusiasta. Per esigenze stiamo svuotando a poco a poco il patrimonio del nostro Comune”.

Alla votazione, la proposta ha avuto il solo consenso della maggioranza.

6 commenti:

Anonimo ha detto...


Svendere la proprietà di un bene pubblico vitale come l'acqua in cambio di opere contingenti e accessorie, mi sembra un tantino vergognoso, disumano e quai infero. Magari sarò fuori moda, correggetemi se sbaglio.

Anonimo ha detto...

Ma è stato deliberato anche l’aumento della Tarsu.

L'esperto risponde ha detto...

I soliti esperti debbono dire la loro prendendo come al solito lucciole per lanterne.
Le azioni Hera che verranno messe in vendita non fanno parte del pacchetto bloccato nel patto di sindacato che assicura la proprietà di Hera in mani pubbliche, quindi nessun pericolo che l'acqua, ovvero la gestione e distribuzione dell'acqua vada in mani private, ricordo anche che l'acqua è un bene dello Stato e non può essere venduto, per cui solo la gestione è oggetto di concessione. Dato il prezzo attuale di mercato dell'azione, che oscilla dagli euro 2,80 ai 3,00, il che rappresenta un massimo storico, penso sia un ottimo momento per alleggerire un cespite che ai prezzi attuali non ha un rendimento allettante. Impietoso è poi il raffronto con i tanti Comuni che le hanno vendute negli ultimi due-tre anni al prezzo di euro 1,70-2,00. dobbiamo quindi come minimo prendere atto dell'oculatezza e lungimiranza del Comune di Sasso che incasserà un corrispettivo del 50% in più destinato a realizzare opere importanti e non come altri per fare semplicemente quadrare i conti di bilanci in fase di dissesto. Ringraziate gente.. ringraziate....

Anonimo ha detto...

1) L’acqua è un bene del Creatore, prima che dello Stato o dei paperoni della Borsa. Sarà forse un caso, ma Hera è il nome di una Dea della tradizione ellenica e latina (Iuno).
2) La gestione delle risorse vitali idriche, secondo me, non dovrebbe proprio entrare in Borsa Valori.Punto.
3) I Patti di Sindacato azionari hanno la tenuta delle gomme liscie sul ghiaccio, per cui alla prima curva si sbanda e tutto passa irreversibilmente dalle mani dei cittadini a quelle degli oligarchi.Già visto in altri settori.
4) gli altri amministratori sono stati più sprovveduti, certo, se voi fate affari economici ve ne rendo merito, ma possibilmente non sull’acqua.Questione di principio, non personale con voi.

Francesco ha detto...

Il concetto giusto a mio parere e' quello espresso dal consigliere Feliziani.

Anonimo ha detto...

"Oculatezza e lungimiranza" afferma l'"esperto" che dimentica o finge di dimenticare che si sta trattando dell'alienazione di un bene pubblico che, una volta ceduto, assai difficilmente si potrà riavere. Cedere azioni hera per "fare cassa" o per fare investimenti, sempre una scemenza è, a prescindere dal valore attuale delle azioni che potranno salire o scendere al di là delle previsioni fatte da qualche "esperto" di bottega.